Matteo Salvini e i presunti fondi russi: "Ci sono delle spie che ci hanno intercettato non solo in Italia"
Matteo Salvini è sotto assedio. L'inchiesta per "corruzione internazionale" a cui lavora la procura di Milano è solo un problema marginale. Per il ministro dell'Interno ci sarebbero delle spie che li "hanno intercettati non solo in Italia", perché "l'affaire Metropol" qualcuno deve pure averlo pianificato. Al vertice sulle Autonomie - riferisce Il Corriere della Sera - il leader leghista portava in viso tutti i segni del nervosismo (come dargli torto), mentre gli americani si avvalevano della facoltà di non commentare e i russi si stupivano quanto gli italiani. "Non c'è alcuna ingerenza. È necessario capire chi sono queste persone, per chi lavorano e quali Paesi rappresentano o non rappresentano" ribadiscono da Mosca. Tutti allora si interrogano sulla matrice di questo attacco. "Forse qualche millantatore l'ha sparata grossa oppure qualcuno per chissà quali fini ne ha approfittato per gettare discredito su Salvini" ipotizza il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Leggi anche: Fondi russi, il tg2 difende Salvini: "Vi ricordate la volta in cui la sinistra..." Il ministro dell'Interno, nonostante la certezza di non "possedere rubli", teme le ripercussioni che lo scandalo può generare: in Italia questo porta il Pd a chiedere una commissione d'inchiesta, alla quale si accodano di fatto gli alleati grillini che le tentano tutte per non finire nel dimenticatoio nel caso di elezioni. Ma anche in Europa - prosegue il quotidiano di Fontana - la situazione si fa complicata. La Lega, già "nemica" dell'Ue, deve cercare di riottenere fiducia per conquistare un posto nella futura Commissione. Dinnanzi agli eventi e con la finestra elettorale in chiusura, Salvini non può fare altro che impostare al più presto una nuova linea.