Camera, 7,8 milioni per la carta, ma ai parlamentari paghiamo tablet e pc
Nel 2012 Montecitorio ha speso 7,8 milioni di euro tra stampe e fotocopie. Nel 2013 altri 5 milioni sono stati spesi nei primi 6 mesi. Ma ai parlamentari diamo 2500 euro per il pc
Carta canta, si diceva un tempo. Già un tempo, perchè oggi nell'era del web fotocopie e testi sono di fatto scomparsi dalle scrivanie di chi lavora. L'ufficio e il tavolo da lavoro si è ridotto di dimensioni perchè deve far spazio solo ad un pc portatile. Ma il progresso non ha ancora varcato le porte di Montecitorio. Come racconta l'Espresso, alla Cmaera si spende e spande ancora per stampare migliaia di pagine su mozioni, disegni di legge, relazioni, discorsi e interventi da leggere in Aula. La carta della Casta ci costa ben 7,8 milioni di euro all'anno. Tanto ha speso Montecitorio nel 2012 per assicurare durante le sedute d'Aula e di commissione una copia cartacea degli atti in discussione. La Camera ha infatti impegnato la bellezza di 7.813.009,54 euro. Una cifra non solo di tutto rispetto ma perfino maggiore del 2011, quando per questo capitolo di spesa furono stanziati 7.768.441,11 euro. Per effetto della “dematerializzazione” quest'anno la spesa dovrebbe scendere di un buon 20 per cento e attestarsi a 6,2 milioni. Restano comunque troppi. Gli paghiamo pure pc e tablet - Intanto nei primi sei mesi di quest'anno la Camera ha già staccato un assegno da 5 milioni e 140 mila euro a favore degli Stabilimenti tipografici Carlo Colombo, che curano la stampa di atti parlamentari. Ma i nostri parlamentari in realtà potrebbero evitarci questo salasso. Come? Da due legislature i deputati possono usufruire di un generoso rimborso di 2.500 euro per l'acquisto di prodotti informatici effettuati nell'arco della legislatura. L'agevolazione, istituita nel 2006, è stata ribadita nel 2008 e confermata la scorsa estate. Ma la Casta di rinunciare alla carta non vuole saperne. Va detto che per alcune attività parlamentari le copie stampate dei testi sono indispensabili. Ma il sospetto è che i parlametari usino il bonus per acquistare i pc e i tablet solo per uso privato evitandone un uso concreto che possa abattere i costi della carta. Risparmiare tra i 5 e i 7 milioni di euro porterebbe un pizzico di ossigeno nel bilancio di Monetcitorio. Ma dalle parti della Camera lo spreco è di casa. C'è poco da fare.