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Sea Watch, Marco Minniti: "Avrei risolto la questione dei 42 migranti in 5 minuti, non c'era alcuna emergenza"

Caterina Spinelli
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Marco Minniti, ex ministro dell'Interno, di migranti e Ong se ne intende. E così anche sulla questione della Sea Watch deve dire la propria. Il piddino propone una linea molto diversa da quella del governo che accusa di "non voler risolvere i problemi ma solo di lucrare consensi". "Si è fatta diventare emergenza qualcosa che non lo era perché nel Mediterraneo e in Italia non c'è nessuna emergenza. Non siamo sottoposti a una drammatica invasione. L'arrivo di 42 migranti si risolve in cinque minuti. Tra l'altro il drammatico braccio di ferro ha portato a un evidente paradosso: ci sono migranti che arrivano a bordo di una Ong che non possono sbarcare, mentre a Lampedusa arrivano barche direttamente con gli scafisti, tramite le navi madre" ha spiegato in un'intervista al Fatto Quotidiano. Leggi anche: Minniti. la drammatica confessione: cosa pensava di lui il padre Inutile dire che Minniti "avrebbe fatto meglio": "Il problema lo avrei risolto 15 giorni fa quando si è posto. Anzi, non si sarebbe nemmeno posto perché noi avevamo redatto un codice di condotta delle Ong che è stato firmato anche dalla Sea Watch, dimostrando che era possibile governare i flussi migratori senza restringere gli spazi delle Ong e senza far venire meno né il ruolo della Ue né il protagonismo prestigioso della Guardia costiera italiana". Poi ancora: "Non si può affrontare tutto facendo la faccia feroce: verso le Ong o verso la Ue. La faccia feroce può servire per conquistare consensi, non risolve i problemi concreti. E rischia di farti perdere l'anima. Una democrazia non può essere tenuta permanentemente sull'orlo di una crisi di nervi".

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