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Lega-M5s, in Parlamento i grillini temono il voto anticipato: "Salvini vuole andare alle urne a marzo 2020"

Caterina Spinelli
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In Parlamento la maggior parte ha cerchiato di rosso la data del 20 luglio: quel giorno si saprà se si andrà alle urne a fine settembre, come quasi tutti temono, o se invece si guadagnerà tempo fino a marzo, come i più sperano. Ad avere il terrore di rimanere a casa ci sono, in testa, i grillini, poi i berlusconiani e i renziani, mentre i leghisti e Fratelli d'Italia vantano una certa sicurezza. "Io li vedo ogni giorno sempre più agitati, in tanti hanno acceso il mutuo nella banca qui" dice Giorgio Mulè di Forza Italia. La situazione - riferisce Repubblica - è allo sbando. Intanto Vittorio Sgarbi rincara la dose di paura: "Salvini va a votare a marzo, dando un bel dispiacere a quelli della prima legislatura che non hanno maturato la pensione", dice teatrale. Leggi anche: M5s-Lega, Di Maio affonda l'Autonomia: è rabbia tra i leghisti I Cinquestelle, per paura di arrivare al voto, sembrano più accomodanti che mai: "Già adesso - dice un deputato leghista influente - stanno tutti ligi, attenti a non fare passi falsi, a non farsi troppo male, ma questo è un po' così in tutti i partiti, sia chiaro. Secondo me non si va a votare a settembre, Salvini non vuole fare alleanze con la Meloni e nemmeno con Berlusconi, troppo ingombranti". A confermarlo anche Luca De Carlo, bellunese, di Fratelli d'Italia: "La Lega correrà da sola, e poi semmai ci si allea in Parlamento". 

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