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Lega-M5s, due seggi in più dopo il riconteggio di migliaia di schede: Corti prende il posto di Patriarca

Caterina Spinelli
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Il riconteggio di migliaia di schede ha generato qualche trasformazione in Parlamento. Edoardo Patriarca del Pd è stato infatti messo alla porta del Senato per volontà dei suoi stessi compagni di partito. Proprio ieri, giovedì 27 giugno, la Giunta per le elezioni presieduta da Maurizio Gasparri ha attuato una sostituzione. Il 4 marzo del 2018 - riferisce Il Fatto Quotidiano -avrebbe dovuto essere eletto il suo acerrimo rivale della Lega, Stefano Corti con cui si erano sfidati nel collegio di Modena: dopo il riconteggio di migliaia di schede si è infatti scoperto che il seggio spetta, per 55 voti di differenza, all'esponente del Carroccio. Leggi anche: Cagliari, la sconfitta sinistra chiede il riconteggio Anche al Movimento 5 Stelle spetta una poltrona in più. La Giunta, questa volta a maggioranza, ha deciso di assegnargli il seggio rimasto vacante in Sicilia dove i pentastellati avevano eletto tutti i candidati all'uninominale e al proporzionale. Non tutti però hanno preso bene la notizia: "Lega e M5S calpestano l'art. 57 della Costituzione che stabilisce inequivocabilmente che l'elezione dei senatori è su base regionale per puntellare con un senatore in più la loro fragile maggioranza" ha inveito Pietro Grasso. Differente, invece, la reazione di Forza Italia che riesce a strappare il seggio nientemeno che a Matteo Salvini, eletto in Calabria e che ora dovrà slittare nel Lazio nel seggio che Cinzia Bonfrisco ha lasciato libero staccando un biglietto per il Parlamento europeo.

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