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Letta: "Giudicatemi nel 2014, quando caleranno debito, deficit e tasse"

Enrico Letta

Giulio Bucchi
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"Giudicatemi a fine 2014, quando diminuiranno deficit, debito e tasse". Enrico Letta sceglie l'Arena pop di Giletti e della domenica pomeriggio di Raiuno per lanciare quello che sta a metà strada tra un appello e una promesssa. O forse, una promessa come ultimo appello per resistere alle tensioni di Pd e Pdl. "Uscire dalla crisi è possibile passo passo", spiega il premier, alle prese con una legge di stabilità che tra coperture incerte o impossibili è sempre più un rompicapo. "Abbiamo rispettato gli impegni. Le coperture per l'Imu saranno trovate e indicate nei prossimi giorni - assicura -. L'obiettivo è però quello di non ricominciare a fare debiti. Non ho alcuna intenzione di essere meno che rigoroso a riguardo". Nonostante l'allarme lanciato da Cgia di Mestre, Pdl e praticamente tutto il mondo produttivo italiano, il premier continua a dipingere l'ultima manovra come "la prima che abbassa le tasse su imprese e famiglie e non opera tagli alla spesa pensionistica": più un atto di fede che una difesa a spada tratta. "Il segretario Pd sarà leale" - Lo sguardo a medio termine di Letta rischia però di sbattere contro il muro che stanno erigendo sia a destra (i lealisti del Pdl) sia a sinistra, dove le primarie del Pd molto probabilmente gli metteranno sulla strada della sopravvivenza un ostacolo tosto come Matteo Renzi. "Sono sicuro che il candidato che uscira vincitore - ha però glissato - sarà leale con il governo. Lo dico pesando bene le parole". Sul fronte Pdl, il premier spera nella capacità di persuasione del suo vice Alfano: "So per certo che nella sua mente, mente di una persona responsabile, alberga forte il senso di responsabilità nei confronti del Paese". Il guaio, per Letta, è che anche Angelino dalla sua parte ha parecchie gatte da pelare.

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