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Paola Nugnes, l'addio al M5s mette all'angolo il governo: al Senato 3 voti di vantaggio

Davide Locano
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L'addio di Paola Nugnes al M5s ha innescato l'ennesimo caso interno ai grillini, sempre più allo sbaraglio e sempre più simili al Pd per la conflittualità interna e per la mole di attacchi al capetto politico, Luigi Di Maio. Ma le conseguenze dell'imminente passaggio della Nugnes al Gruppo Misto potrebbero farsi sentire anche sul governo. Già, perché ora al Senato la maggioranza è risicata, anzi risicatissima. Quasi inesistente: i gialloverdi ora a Palazzo Madama contano 164 parlamentari, ovvero tre voti sopra la maggioranza, la cui asticella è fissata a 161 unità (58 leghisti, 106 pentastellati). Senza tenere conto che il vantaggio si farebbe ancora più esiguo se il M5s dovesse completare la procedura di espulsione verso Elena Fattori, la quale solo poche ore fa ha manifestato tutta la sua insofferenza per la linea politica dei grillini. Senza di lei, la maggioranza di governo si reggerebbe su due soli senatori di vantaggio. Un esecutivo dunque vulnerabile, esposto a ogni tipo di ritorsione. E, di fatto, sempre più vicino al ko. Leggi anche: Da Salvini, schiaffoni balneari a Di Battista

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