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Immigrazione, le rotte fantasma per dribblare i porti chiusi di Matteo Salvini

Caterina Spinelli
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I porti chiusi riducono in modo drastico gli ingressi di immigrati in Italia, ma non lo azzerano. Nonostante il fenomeno - spiega La Stampa - sia in netto calo rispetto al periodo 2014-2016, ancora non si è esaurito. Gli immigrati utilizzano infatti tutte le vie per arrivare in Europa. Il Viminale ha appena diffuso i dati ufficiali da cui emerge che, tra i 2144 migranti arrivati dal 1° gennaio al 10 giugno, il 31% (670 persone) viene della Libia, ma un 25% a testa arriva dalla Turchia (550) e dalla Tunisia (543) e un altro 10% dall'Algeria. Come sbarchi "fantasma" o "autonomi" il Viminale conteggia per quest'anno 815 arrivi (finora) al Sud contro i 930 di un anno fa, con un calo del 12%. Leggi anche: Sea Watch, Frantoianni contro Salvini: "Sa solo chiudere i porti" Questi numeri però - prosegue La Stampa - non tengono conto di alcuni sbarchi che passano inosservati. Tra questi quello avvenuto a Ribera (Agrigento), dove i migranti sono arrivati sin sulla spiaggia e hanno fatto perdere le proprie tracce dopo avere arenato il barcone con ancora il motore acceso. Arrivano quasi tutti dalla Tunisia, primo paese di provenienza per chi sbarca in Italia. Li chiamano "migranti economici", persone destinate al rimpatrio immediato - dato che la Tunisia ha un accodo con l'Italia - ma, come ben sappiamo, il procedimento è lento. Molti arrivano anche dalla Libia, attraverso il Mediterraneo centrale. Da qui molti partono, ma non sanno se arrivano. Questa rotta difatti viene classificata come la più mortale. Statisticamente, maggio e giugno sono i mesi con più partenze di migranti. Partenze che proseguono comunque per tutta l'estate. Cosa accadrà nelle prossime settimane, dunque, lo si potrà capire davvero solo alla fine della stagione.

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