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Csm, Fabrizio Cicchitto: legami politica-magistratura? Vecchia roba, la novità sono le spiate

Davide Locano
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Caro direttore, l' autentica novità nel «caso Csm» è l' uso di una tecnologia invasiva quale il trojan che consente intercettazioni a 360°, non solo telefoniche, ma anche ambientali. Il secondo parziale elemento di novità è che a partecipare agli incontri per le nomine dei magistrati c' era anche l' onorevole Lotti, che non è mai stato un magistrato e che ha un processo penale in corso derivante in qualche modo dalla procura di Roma. Per il resto, se in passato fosse stato usato il trojan nei confronti di magistrati e di politici ne avremmo lette e sentite delle belle. Leggi anche: Fabrizio Cicchitto, informazioni riservate sulla morte del Pd Forse che nei precedenti Csm non si sono mai svolte trattative fra i capi delle varie correnti, con la consultazione anche di esponenti politici dalla Dc al Pci, specie per quest' ultimo? I responsabili giustizia dei vari partiti erano forse dei poeti che non si occupavano anche di chi andava a coprire le principali procure? Ma in alcuni casi il rapporto era anche più stretto. Per quello che riguarda il pool di Mani Pulite il viceprocuratore D' Ambrosio rappresentava le posizioni e gli interessi del Pds: fece addirittura un' indagine "difensiva" a favore di Primo Greganti (cosa lecita, ma si è trattato dell' unico caso in tutta la vicenda di Mani Pulite) e provocando l' estromissione dal pool di Tiziana Parenti considerata «fuori linea» perché «di destra» e perché si occupava troppo del Pds. Non a caso D' Ambrosio, uscito dalla magistratura, è stato più volte parlamentare del Pds-Ds. E, a proposito dei passati Csm, non fu Elena Paciotti, con un intervento a nome Magistratura Democratica a bocciare Falcone alla procura di Palermo a favore dello sconosciuto Meli? IL RUOLO DELLA STAMPA Anche la vicenda che riguarda il circo mediatico-giudiziario secondo la quale, lungo il corso di Mani Pulite ('92-'94), i direttori o loro delegati di quattro giornali (Corriere della Sera, Repubblica, Stampa, L' Unità) si consultavano quotidianamente alle 19 per concordare le posizioni, non è che sia stata una vicenda del tutto normale e gratificante. Così spesso si è verificato il passaggio da magistrati collocati in precise aree geografiche alla loro elezione come sindaci, presidenti di regione, senatori o deputati (il caso Emiliano non è isolato). Spesso poi è avvenuto il passaggio inverso, cioè il ritorno alla magistratura dalla politica. Allora i sepolcri imbiancati che adesso sbraitano contro le deviazioni di questo Csm perché fatto in prevalenza da candidati di Magistratura Indipendente fanno finta di non sapere che anche Magistratura Democratica ha largamente partecipato nel passato a questo mercato della vacche solo che nessuno dei suoi esponenti è stato intercettato dal trojan. Infine come ciliegina sulla torta c' è stato un preoccupante silenzio, rotto solo da qualche osservazione di qualcuno degli interessati (vedi Ferri), su due evidenti violazioni della legge: il trojan ha continuato ad agire coinvolgendo due parlamentari senza l' interruzione dell' operazione per richiedere l' autorizzazione al parlamento: è evidente che questa richiesta avrebbe però l' incantesimo di un' operazione a nostro avviso tutt' altro che casuale posta in atto partendo dal reato di corruzione addebitato al dottor Palamara notoriamente al centro di tutti i traffici e quindi con un telefonino "bollente"; in secondo luogo a favore di due o tre quotidiani è stata effettuata una sistematica violazione del segreto istruttorio ovviamente anche con un' opportuna selezione del materiale reso pubblico. E comunque, la maledizione di Tutankhamon in atto dal 1992 ha completato il suo ciclo: dopo i postcomunisti che lanciarono le monetine a Craxi, i postfascisti che circondarono la Camera al grido «arrendetevi, siete circondati», i leghisti che esibirono il cappio, ora tocca ai magistrati... di Fabrizio Cicchitto

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