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Camera, il ricorso di Aniello Di Nardo: "Escluso dopo essere stato eletto", i seggi non tornano

Caterina Spinelli
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La questione dei seggi sottratti va avanti da troppo tempo. Per la precisione era il lontano 2018 quando - ricorda Il Tempo - Aniello Di Nardo, candidato con Forza Italia alla Camera nel collegio plurinominale Campania 1.03, faceva ricorso per una presunta sottrazione di seggi. "In pratica - spiegava - la mancanza di un numero sufficiente di candidati da eleggere in due circoscrizioni ha indotto l'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale ad andare a cercare tali candidati in altre. E questo, contravviene il principio costituzionalmente garantito per il quale nessun candidato può essere favorito o sfavorito dal comportamento elettorale di cittadini elettori di una Circoscrizione diversa da quella in cui è candidato. Un fenomeno definito come capienza e previsto dall'Ufficio, ma in evidente contrapposizione a un principio Costituzionale". Non solo, per Di Nardo "non era stata rispettata la volontà degli elettori". Leggi anche: Salvini e la Meloni vantano la maggioranza: pronti a governare da soli Come lui ci sono diversi casi simili - prosegue il quotidiano diretto da Franco Bechis - il più clamoroso è quello di Michele Boccardi, senatore uscente di Forza Italia, che correva nel plurinominale Puglia 2 e, che dopo essere stato eletto, si è visto escluso a favore della collega di partito Carmela Minuto. Come è possibile tutto questo ci si chiede? "La legge elettorale è stata creata sulla base di proiezioni relative alle elezioni precedenti e questo poi ha avuto una sorta di effetto boomerang" ha spiegato l'avvocato di Di Nardo, Ciro Saccardi. "Il tema - prosegue - è relativo al Movimento 5 Stelle che, in alcune circoscrizioni è andato oltre il 50% e i candidati delle liste corte non sono stati sufficienti. Allora sono stati assegnati a delle circoscrizioni limitrofe. Nel momento, però, in cui accade questo, viene meno la rappresentanza parlamentare". Leggi anche: Giorgia Meloni ha fatto fuori Berlusconi non solo in Sardegna A quel punto sussisterebbe un altro problema: "Qualora l'onorevole Di Nardo dovesse entrare, si sfalderebbe la cifra totale di Forza Italia, che si troverebbe ad avere un eletto in più rispetto al consenso che ha ricevuto" ha concluso il legale. Insomma, la situazione è parecchio complicata e difficilmente sarà risolta entro l'estate. La Giunta delle Elezioni della Camera, infatti, si occuperà prima delle questioni riguardanti i collegi uninominali e solo in un secondo momento alle controversie sui plurinominali. 

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