I falchi a Silvio: "Spacca Pdl e governo"Feltri e Ferrara si arruolano
Berlusconi tentato di far cadere l'esecutivo sulle tasse. Il consiglio dei due giornalisti: "All'opposizione saresti intoccabile"
Manca meno di una settimana al Consiglio Nazionale e all'interno del Pdl la tensione è massima con Silvio Berlusconi tirato per la giacchetta affinché risolva i problemi tra le due fazioni con delle decisioni che viste da entrambe le parti potrebbero avere conseguenze drammatiche. L'obiettivo dei filogovernativi è trovare un'intesa con il Cav che eviti uno scontro all'ultimo voto in Consiglio Nazionale. Da parte loro i falchi, intenti a raccogliere le firme che chiede la costituzione di una struttura da affiancare al leader con l'obiettivo di tagliare le gambe ai governativi, premono su Berlusconi affinché faccia cadere l'esecutivo Letta sul tema delle tasse. A dar loro manforte questa mattina sono scese in campo due firme "indipendenti" sulle colonne del Giornale. Vittorio Feltri sostiene che da capo dell'opposizione Berlusconi diventerebbe intoccabile. Quindi il consiglio: si separino subito a vantaggio del vecchio leader. Il ragionamento del fondatore di Libero è questo: "Una parte cospicua del Pdl deve uscire senza indugi dalla maggioranza delle larghe intese smettendo di appoggiare l'esecutivo più insulso della storia repubblicana. Il Cavaliere, prima che tutto precipiti deve assolutamente diventare il capo dell'opposizione e battersi con foga contro Letta e i lettini". Questa mossa, per Feltri, "è necessaria per salvare il fondatore dell'unica forza antagonista della sinistra". La tattica è chiara: "Quale figura farebbe l'Italia se si sbarazzasse del leader della minoranza parlamentare azionando leve giudiziarie che puzzano di tribunale speciale'". "Se invece Berlusconi con il suo Pdl", conclude Feltri, "appoggia il governo che lo sbatte in galera, significa che collabora con i propri aguzzini. Meglio che crepi Sansone con tutti i filistei". Sulla stessa lunghezza d'onda Giuliano Ferrara. Secondo il direttore del Foglio si deve votare subito: meglio in minoranza che nel governicchio. L'Elefantino sostiene che "il voto risolverebbe al meglio i problemi. Berlusconi oggi sarebbe più rispettato e temuto come capo dell'opposizione a un governicchio transfuga o come capo d'ala dell'elettorato in mobilitazione che come strano soggetto e interlocutore di una maggioranza che ha deciso di prescindere da lui, come se i suoi casi fossero un fatto personale". "Forza", esorta Ferrara concludendo il suo editoriale, " fuori dalla corte del capo, che si mettano quelli ancora vivi in pasto a un Paese in crisi per tirare fuori la sua unica ricchezza, idee e propositi non superstiziosi, non flessibili, per riscattare questa mortifera palude".