Antonio Maria Rinaldi, la congiura dello spread: "La mano di Deutsche Bank. Oggi, invece..."
Ospite di Bianca Berlinguer all'ultima puntata della stagione di Carta Bianca su Rai 3, ecco Antonio Maria Rinaldi, eurodeputato leghista eletto con il record di preferenze dopo la rinuncia di Matteo Salvini. E al netto di un divertente siparietto con la conduttrice che ha sbagliato il suo nome, il professore euroscettico è tornato a parlare del "complotto" del 2011, in un parallelismo con la situazione italiana di oggi. Rinaldi, infatti, ricorda che "l'impennata dello spread del 2011 fu determinata da vendite sospette della Deutsche Bank, quindi non credo che si possano ripetere ancora delle cose del genere". Il punto è che il contesto politico è mutato, così come anche l'Unione europea oggi appare più debole rispetto a otto anni fa: sarebbero insomma da escludersi manovre-kamikaze da parte di Bruxelles, ragione per la quale il governo gialloverde ha più margini per provare a forzare la situazione. Rinaldi, infine, spiega che "il debito deve essere sostenibile e l'Italia riesce pienamente a renderlo sostenibile. Lo spread si è abbassato notevolmente a 240 punti base. Ma il pericolo vero è parlare a sproposito di pericolo", conclude Rinaldi. Leggi anche: Il piano di guerra di Antonio Maria Rinaldi per ribaltare la Ue