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Giorgia Meloni si è divorata Silvio Berlusconi: non solo Sardegna, il sondaggio che aspettava da anni

Davide Locano
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La Meloni c'è. Ha spiccato il volo e non sembra avere intenzione di atterrare tanto presto. È lei la vera vincitrice delle elezioni sarde di domenica. Perché Paolo Truzzu, eletto al primo turno sindaco di Cagliari con il 50,12% dei voti, è un esponente del suo partito. E perché, sempre nel capoluogo, Fratelli d' Italia è risultato il movimento più votato della coalizione di centrodestra. La Fiamma di Giorgia, trainata dal candidato primo cittadino, in città ha preso l' 11,69%, arrivando davanti al Partito sardo d' azione (9,60%), ai Riformatori sardi (7,98), alla Lega (5,44) e a Forza Italia (5,29). Insomma, meglio di così, per la leader di FdI, non poteva proprio andare. E anche se la sinistra non accetta la sconfitta e chiede una verifica dei voti, lei si gode il momento magico. «Trionfo in Sardegna», ha scritto su Facebook. «A Cagliari risultato senza precedenti: Fratelli d' Italia è il primo partito della coalizione e trascina alla vittoria Paolo Truzzu. Al neosindaco un grande in bocca al lupo e un grazie di cuore a tutti i sardi per la loro fiducia. Non la tradiremo». Poi, nel corso della trasmissione "Radio 1 in Viva Voce", la Meloni ha aggiunto: «Questa vittoria conferma la nostra capacità di proporre al centrodestra dei candidati estremamente spendibili. La sinistra intende fare ricorso? È nelle sue possibilità. In ogni caso festeggiamo il risultato di Fratelli d' Italia». Leggi anche: Giorgia Meloni inchioda Di Maio sul caso Whirlpool La vittoria di Cagliari, comunque, non è un caso isolato. E non è arrivata per un colpo di fortuna. È il risultato di un lungo lavoro fatto dalla Meloni per dare solidità al suo partito. Lavoro che adesso ha iniziato a dare i frutti sperati, tanto che ieri sera il tradizionale sondaggio del TgLa7 certificava il sorpasso di FdI su Forza Italia anche a livello nazionale (6,7% contro 6,6). Eppure non era scontato che le cose sarebbero andate così. Gli inizi di Fratelli d' Italia, infatti, non sono stati tutti rose e fiori. Nato alla fine del 2012, il movimento di Giorgia alle Politiche del 2013 ha preso un non esaltante 1,96%. L' anno dopo, alle Europee, la nuova Fiamma è cresciuta fino al 3,67%, non abbastanza, però, per superare lo sbarramento del 4% ed entrare al parlamento di Strasburgo. FdI, insomma, era in piena lotta per la sopravvivenza. Tanto che, per la Meloni, il primo e principale obiettivo era quello di «mettere in sicurezza la destra». LA SVOLTA Le cose sono cambiate a partire dallo scorso anno. Alle Politiche del 2018 Fratelli d' Italia ha preso il 4,35%, riuscendo a far eleggere 50 parlamentari (32 deputati e 18 senatori) rispetto ai 9 (tutti alla Camera) ottenuti nel 2013. Strada in discesa, quindi? Non proprio. Perché dopo l' exploit della Lega e la nascita del governo giallo-verde, in tanti avvisavano Giorgia: «Occhio, il Carroccio vi mangia. Con la svolta sovranista di Salvini, per un partito di destra non c' è spazio». Lei, però, i "gufi" non li ha ascoltati. E si è rimessa al lavoro. Un giorno dopo l' altro, un voto dopo l' altro. Primo passo: riunire tutto quello che era rimasto della vecchia Alleanza nazionale. Così, tra gli altri, sono tornati a casa, sotto la Fiamma, Francesco Storace, l' ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, l' ex finiano Roberto Menia e Andrea Augello. Ma questa "operazione allargamento" non ha riguardato solo gli ex compagni di strada di An. La Meloni ha fatto un patto anche con il movimento di Raffaele Fitto, e ha portato con sé diversi ex esponenti azzurri, come gli eurodeputati Stefano Maullu ed Elisabetta Gardini. Il piano (dichiarato) era quello di creare una "seconda gamba" forte del centrodestra, pronta ad allearsi con la Lega di Salvini. E poi convincere il Carroccio a liberarsi dall' abbraccio con il Movimento Cinque Stelle. Un punto, questo, a cui FdI tiene molto: no alle alleanze innaturali, né con il Partito democratico né con i pentastellati. I fatti, nell' ultimo anno, hanno dato ragione a Giorgia. Il centrodestra ha vinto tutte le elezioni regionali, dal Molise al Friuli Venezia Giulia, dal Trentino alla Sardegna, e Fratelli d' Italia ha conquistato poltrone di peso, in particolare quella di presidente dell' Abruzzo ottenuta da Marco Marsilio, primo governatore di FdI. LE EUROPEE Il resto è la cronaca delle ultime settimane. Alle Europee, la Fiamma è arrivata al 6,46%. E alle Amministrative si è tolta la soddisfazione di prendersi il sindaco di Piombino e di far eleggere a Onore, in Val Seriana, il primo cittadino più giovane d' Italia, il ventenne Michele Schiavi. Infine, ieri, l' ex ministro della Gioventù ha potuto gioire per il trionfo di Cagliari e il sondaggio di La7. Certo, in quest' ultimo caso si tratta di consensi solo teorici. Ma è la conferma che la Meloni c' è. E che il futuro del centrodestra passa anche da lei. di Alberto Busacca

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