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Berlusconi, giallo sulla grazia. Dell'Utri: "L'hanno chiesta i figli". Quirinale e Ghedini: non è vero

L'ex senatore Pdl a "Virus" lancia la bomba, secche smentite dal Colle ("Domanda mai arrivata") e dall'avvocato dell'ex premier: "Non la chiederemo"

Giulio Bucchi
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"Tutti e 5 i figli di Silvio Berlusconi, in modo compatto, hanno chiesto la grazia" per il Cavaliere. Il botto lo ha sparato l'ex senatore Pdl Marcello Dell'Utri, ospite di Nicola Porro a Virus, su Rai2, e se non altro dà pepe a un venerdì decisamente sonnolento. Perché nel giro di una mezz'ora arrivano le smentite, secche, sia dal Quirinale sia da Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi. In ogni caso, un nuovo colpo di scena in una vicenda che si trascina da luglio, da quando cioè Berlusconi è stato condannato dalla Cassazione a 4 anni per frode fiscale con tanto di interdizione fissata nuovamente in Appello a 2 anni. Una trattativa estenuante con il Quirinale, che ha condizionato anche l'attività e l'esistenza del governo di larghe intese. Il Colle: "Non è arrivato nulla" - La replica dagli ambienti del Quirinale a Dell'Utri non si è fatta attendere: "Non è arrivato nulla. Non ci ha sorpreso in materia la dichiarazione diffusa ieri dall'avvocato Niccolò Ghedini perché già da tempo al presidente della Repubblica era stata esclusa da persone vicine all'onorevole Berlusconi ogni ipotesi di domanda di grazia". Il riferimento è alla smentita del legale nonché parlamentare Pdl, che si trova a smentire per due volte nel giro di 24 ore una ipotesi di grazia richiesta dal leader azzurro. "Non la abbiamo chiesta prima e non lo faremo poi", precisa. Quanto alle ragioni alla base dell'affermazione di Dell'Utri, Ghedini osserva solo che "forse il senatore si sarà basato su quanto ha scritto il quotidiano il Tempo nei giorni scorsi, salvo dimenticare la smentita che avevo già dato in proposito. Anche perché un atto del genere - rileva - non può certo essere tenuto nascosto". Un atto che, ad ogni modo, assicura il legale di Berlusconi, non è da considerare tra le mosse future del Cavaliere. La trattativa infinita - Secondo le anticipazioni dell'ultimo libro di Bruno Vespa, l'ex premier avrebbe confidato ancora in un intervento in extremis del presidente Giorgio Napolitano, in quanto non sarebbe ancora iniziata l'espiazione della pena (l'assegnazione ai servizi sociali partirà all'incirca dal prossimo giugno), ma dal Colle sarebbe arrivato un no secco e motivato: grazia impossibile perché Berlusconi ha altri processi a carico (da quello Ruby alla compravendita di parlamentari) e perché politicamente un atto di clemenza spaccherebbe definitivamente la maggioranza. 

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