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Matteo Salvini, cosa sa Luigi Bisignani: "Perché deve andare al voto subito. Se resta così lo faranno a pezzi"

Giulio Bucchi
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Deve fare in fretta, Matteo Salvini, o verrà "fatto a pezzi". Ne è convinto Luigi Bisignani, che sul Tempo lancia un consiglio al leader della Lega: deve tornare al voto il primo possibile, perché "se accetta un inutile rimpasto tra mezze calze si inserirà nella galleria di quei leader, come Andreotti, Craxi e per ultimo Renzi, che, non favorendo le elezioni anticipate, si sono schiantati". Leggi anche: "In ballo il futuro dell'Italia". Bisignani, il retroscena sul viaggio americano di Salvini Salvini, insomma, non deve peccare di superbia né sopravvalutare "un apparato di potere ramificato". Anche perché, suggerisce Bisignani, il leader della Lega ha "una tempra fragile, lo si è visto quando è stato messo sotto accusa per il caso Diciotti e quando, nonostante i proclami, ha mandato al macero i sottosegretari Siri e Rixi". La sua "arma fenomenale" si chiama "consenso della gente comune" e quel consenso "non può che aumentare nei tempi brevi". Ecco perché "se spingesse per il voto a settembre, non darebbe modo a tutti quei poteri, palesi o meno, di organizzarsi per annientarlo, visto che ormai è l'ultimo bersaglio da abbattere" e potrà filare dritto veloce verso "una stagione irripetibile" di "grandi riforme ed elezione di un Presidente della Repubblica indicato dal centrodestra", tra le altre cose. Se continua a vivacchiare "in un governo così sgangherato", viceversa, "i suoi governatori ed elettori del Nord lo considereranno presto responsabile del peggior esecutivo della Repubblica". 

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