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Matteo Salvini, il retroscena dal cuore della Lega: "Il terzo partito ci fa la guerra". Ecco chi c'è dietro
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Qualcosa non torna più nel governo e ora Matteo Salvini si sente accerchiato. La trattativa con l'Unione europea sulla procedura d'infrazione, che il premier Giuseppe Conte chiede di poter gestire in prima persona e con pieni poteri, e la polemica sui minibot che vede il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il numero uno della Bce Mario Draghi (con il Quirinale alle loro spalle) nettamente contrari ha fatto maturare una convinzione definitiva dentro la Lega: il "terzo partito" rema contro, quasi fosse una opposizione interna sempre più forte. Leggi anche: "Allora trovi altre soluzioni". Di Maio sta con Salvini e bombarda Tria sui minibot Secondo il retroscena della Stampa, Conte, Tria, Draghi e, "suo malgrado, anche Sergio Mattarella" vengono considerati l'argine europeista contro i sovranisti gialloverdi, e dal Carroccio fanno notare, per esempio, che i minibot sarebbero pure "previsti nel contratto di governo, in cui si dice che per risolvere il problema dei rimborso della Pubblica amministrazione occorre far ricorso a titoli di Stato di piccolo taglio". Basterebbe questo per piegare le resistenze, perlomeno di Conte e Tria, che però hanno le spalle più che coperte e in un contesto, quello dello scontro con Bruxelles, già di suo delicatissimo.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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