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Silvio Berlusconi costretto a ipotecare la villa in Sardegna: l'immobiliare Idra ha perso 5,8 milioni

Caterina Spinelli
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Silvio Berlusconi è costretto a ipotecare la sua villa in Sardegna per mantenere le altre case. I bilanci 2018 delle immobiliari berlusconiane depositati alle Camere di commercio non promettono bene. In particolare, a chiudere in rosso è l'Immobiliare Idra, l'agenzia che vanta le ville più note del Cavaliere. Così la Certosa a punta Lada (porto Rotondo), villa San Martino ad Arcore (dove vive per lo più il presidente azzurro) e quella di Macherio, dove un tempo soggiornava l'ex moglie Veronica Lario, sono perlopiù dolori per Berlusconi. L'immobiliare ha infatti chiuso con una perdita rilevante di 5,8 milioni di euro. La causa sarebbe attribuibile a un'altra società della famiglia, la Dolcedrago, che per anni ha finanziato prestiti senza interessi.  Leggi anche: Silvio Berlusconi e la coltellata di Lele Mora Nell'ultimo anno però Dolcedrago aveva bisogno di liquidità e così si è fatta restituire dalla società che controlla le tre villone del Cavaliere ben 54 milioni di euro del finanziamento complessivo concesso di 117 milioni. Ecco allora che la Idra si è trovata a dover fare i conti con la cassa. Unica soluzione per l'immobiliare è stata lanciare un prestito obbligazionario del valore di 80 milioni di euro, interamente sottoscritto. Come garanzia ipotecaria è stata data proprio la residenza sarda della Certosa, che per mantenerla, solo nel 2018, Berlusconi ha sborsato 15,5 milioni di euro (2,6 milioni in più dell'anno precedente). A pesare sul portafoglio del leader di Forza Italia sono le lavorazioni esterne, che ammontano a 7,7 milioni di euro, quasi 1,5 milioni più dell'anno precedente. Altra somma rilevante è quella per le spese di manutenzione e riparazione, che sono ammontate a 4,7 milioni (anche qui in deciso aumento rispetto ai 3,2 milioni del periodo precedente). Leggi anche: Il leader di Forza Italia al capolinea.Ecco cosa dice Ghedini Per quanto riguarda le utenze, invece Berlusconi ha risparmiato: le spese telefoniche sono crollate da 171.217 a 106.105 euro. Stessa sorte è toccata alle bollette dell'acqua passate da 1,1 milioni a 715 mila euro, a quelle del gas scese di 21 mila euro e a quelle dell'elettricità arrivate a costare 20 mila euro in meno. Una cosa però va detta: le case del Cav costano 436mila euro l'anno, una cifra alla portata di pochi.

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