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Il sondaggio di Nando Pagnoncelli: "Governo a rischio? Solo il 29% degli italiani vuole tornare al voto"

Caterina Spinelli
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Le elezioni europee hanno ribaltato i pesi delle due forze al governo. Dopo che il Movimento 5 Stelle ha subìto una perdita di voti non da poco, serve capire l'andamento degli elettori e il motivo di tale sconfitta. Per il 32% degli italiani Luigi Di Maio - rivela il sondaggio di Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera - non è stato in grado di tenere a bada l'alleato leghista. Anzi, si sarebbe mostrato poco all'altezza dell'operato. Il 35% degli elettori pentastellati pensa invece che il consenso rimanga e tornerà a manifestarsi, archiviando i risultati come il prodotto di una consultazione poco partecipata. Infine, il 14% pensa che il fattore scatenante sia stata la delusione per il reddito di cittadinanza. Decisamente secondarie le altre motivazioni. Tanto da non mettere in discussione il ruolo di Di Maio. Il 41% pensa infatti che il vicepremier non debba dimettersi, contro quel 29% che lo auspicherebbe.  Leggi anche: Di Maio davanti a un bivio: il presentimento di Vespa Ma in quanti desiderano un Movimento più strutturato e partecipato? Se la situazione tra gli italiani è abbastanza chiara (il 34% a favore e quasi un quarto contrario), tra gli elettori grillini lo è ancor di più. Qui la divisione è nettissima: il 37% opta per una direzione collegiale, mentre il 39% no. Qualunque sia il pensiero una cosa è certa: gli italiani vivono lo scontro tra i due leader come una minaccia alla tenuta del governo. A pensarlo sono in particolare l'80% dei piddini e un'altrettanta percentuale di azzurri. Più ottimisti il 40% degli elettori cinquestelle e il 40% di quelli leghisti che non temono l'acuirsi delle tensioni. Risultato: per un terzo degli italiani il sodalizio dovrebbe andare avanti senza scossoni, per il 20% è necessario un rimpasto e per il 29% le elezioni sarebbero l'ideale. Non ne sono convinti i pentastellati che per l'83% preferiscono proseguire come oggi. Sicuramente però non potranno evitare la rivendicazione di più potere da parte dei leghisti. In sostanza la sconfitta del Movimento 5 Stelle lascia una situazione di diffusa difficoltà, sia nella leadership che negli elettori. 

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