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Luigi Di Maio, il retroscena sul terrore grillino: "Basta una pedina, così qui crolla tutto"

Giulio Bucchi
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A parole, Lega e M5s sono disponibili al rimpasto di governo anche se "non è una questione di poltrone". La verità è che Matteo Salvini mette pressione sui grillini, individuando in Danilo Toninelli alle Infrastrutture ed Elisabetta Trenta alla Difesa i due anelli deboli dell'esecutivo. Luigi Di Maio, dal canto suo, potrebbe anche sacrificare Toninelli, ormai bruciato, oppure la Trenta (più complicato, serve il via libera del Quirinale) ma sa anche che non può esagerare con i cambi, perché l'alleato leghista aspira a sostituire numericamente i ministri grillini con quelli del Carroccio, spostando gli equilibri ribaltati dal voto delle europee di domenica anche a Palazzo Chigi.  Leggi anche: "Questione di ore, sarà il primo regalino". Di Maio porgerà a Salvini la testa di Toninelli Il capo grillino, coi suoi, secondo il Corriere della Sera continua a ripetere che così "rischia di crollare tutto, al massimo possiamo cambiare qualche sottosegretario". La verità, come detto, è che è già pronto a cedere qualcosa di più perché l'alternativa è tornare al voto in condizioni politiche interne ed esterne disastrose. D'altro canto, non può nemmeno cedere al sogno di Salvini di egemonizzare l'esecutivo con posizioni di primo piano , perché sarebbe l'inizio della fine. Proverà a cambiare i meno saldi, Giulia Grillo (Sanità) o Sergio Costa (Ambiente) con altri nomi grillini. Difficile però che Salvini si accontenti di così poco. 

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