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Edoardo Rixi, la sua terrificante "sensazione": "Cos'ho capito dopo il 34% della Lega", condanna già scritta?

Giulio Bucchi
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"Quando ho visto che la Lega prendeva il 34% alle europee, ho capito tutto". Edoardo Rixi, ormai ex sottosegretario leghiste alle Infrastrutture dimesso dopo la sua condanna a 3 anni e 5 mesi nel processo sulle spese pazze in Consiglio regionale in Liguria, traccia uno scenario inquietante nell'intreccio tra voto, politica e giustizia.  Leggi anche: "Salvini, ora tira fuori le p***". Caso Rixi, la Santanchè sfida Matteo "Sono rimasto stupefatto. La giurisprudenza in materia non faceva presagire questo esito. E poi mai avrei pensato di saperlo dalla Reuters prima che dal mio avvocato, perché veniva trasmessa in streaming. Questa vicenda mi ha fatto riflettere sull'equilibrio dei poteri in Italia", spiega Rixi a La Stampa. Lo straordinario risultato di Matteo Salvini pochi giorni prima, anziché blindarlo, lo avrebbe inguaiato: "Ho capito che c'è qualcuno che per paura della dittatura limita la democrazia. Ho l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, a 'sto punto che la estendano a mio figlio così non si occuperà della cosa pubblica". E ancora: "C'era questa spada di Damocle. Ma ce l'ho sulla testa da 7 anni, allora non avrei fatto neanche l'assessore in Liguria. E l'assurdo è che mi imputano spese del primo anno in Regione. La cosa che mi fa infuriare è che si ipotizzi un dolo, come se ci avessi guadagnato qualcosa. Pago già da anni per questa storia: questa è la giustizia italiana".

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