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M5S, Grillo: "Alle europee candido chi dico io"

Il leader del M5s rivendica la sua leadership e dice addio alle "parlamentarie": "Così non va bene. Mi assumo tutte le responsabilità. Ora si fa come dico io"

Ignazio Stagno
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"Alle europee candido chi dico io". Beppe Grillo butta giù la maschera e si preapra a stilare le liste per le elzioni europee di suo pugno. Questa volta niente parlamentarie, il grande capo fa di testa sua: "Adesso si stanno formando due meetup là, tre qua, in Basilicata c'è un casino, in Sardegna un altro casino. Però noi dobbiamo far rispettare le regole, e adesso ci saranno le europee. Alle europee ci dobbiamo mandare della gente con dei requisiti, con due palle così". Poi si spiega meglio: "Deciderò io, a rischio di assumermi io la responsabilità di dire che io quello lì non lo voglio, perché se alla fine qualcuno non decide... Noi metteremo dei paletti, magari una lingua straniera, ma dei paletti ci vogliono. Però poi se ci sono degli scompensi qualcuno deve decidere". "Decido tutto io" -  Insomma addio alle parlametarie, ora si cambia rotta. "Sono io il capo del Movimento", tuna il leader e aggiunge: "Se io mi devo assumere delle responsabilità, perché se la prendono con me perché è entrato qualcuno che ha fatto fare una figura di merda e il capo del Movimento sono io, allora mi assumo tutte le responsabilità. Anche noi non riusciamo a sganciarci dal fatto che alla fine ci deve essere uno che decide le cose". "Fate come dico io" - E così già che c'è tira le orecchie pure ai grillini di Camera e Senato: "Anche in Parlamento loro vanno completamente dall'altra parte: votano se votare. Diventa poi ingestibile la cosa. Capisco che debbano dare risposta a problemi immediati e non possano far decidere l'assemblea o la rete, ma quando devi decidere una cosa che può cambiare la geopolitica dell'Italia, permetti che ti prendi una pausa e fai decidere la rete?". Il chiodo fisso è sempre il reato di clandestinità di cui alcuni senatori grillini hanno chiesto l'abolizione: "Io ero intervenuto perché lì in tre o quattro si sono arrogati il diritto di dire una cosa che va decisa da tutti. Invece non sapeva niente nessuno. E quella cosa lì è andata sui giornali in un modo che ci ha danneggiato parecchio. La reazione mia e di Gianroberto è stata positiva. Abbiamo fatto un sondaggio e l'80% è per il mantenimento del reato di clandestinità".

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