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George Soros, la sua manina dietro alla censura su Facebook delle pagine pro Lega e M5s?

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Gino Coala
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La chiusura di 23 pagine su Facebook accusate di diffondere notizie false su vaccini e immigrazione porta dietro di sé la spinta del finanziere George Soros. La decisione dei responsabili del social network è arrivata dopo la pioggia di segnalazioni di Avaaz, ong con sede a New York con una chiara posizione storicamente progressista. Leggi anche:  Facebbok scende in campo prima delle Europee: cancellate le pagine pro-Lega e M5s Fondata nel 2007 da Ricken Patel, la Avaaz è nata dai gruppi Res Publica e Moveon.org, associazione vicina al partito Democratico americano. Proprio moveon.org nel 2004, come ha ricordato anche il Washington post, aveva beneficiato del finanziamento di 1,6 milioni di dollari direttamente versati da George Soros e sua moglie. Buona parte delle 23 pagine Facebook chiuse sfruttavano simboli e nomi che richiamavano il mondo della Lega e del M5s. I contenuti diffusi da quelle pagine avevano messo in allarme gli attivisti di Avaaz da tempo, anzi da ben prima delle ultime elezioni politiche, come riporta il Giornale, quando la ong invitava a non votare per la coalizione di centrodestra in Italia: "La coalizione Berlusconi-Salvini-Meloni è quasi maggioranza - recitava un video diffuso da Avaaz - Ma possiamo fermali, basta votare per il candidato con più possibilità di battere la destra nel tuo collegio. Il quattro marzo vota con la testa". Gli italiani, evidentemente, non hanno dato ascolto all'appello dei democratici americani, ma gli attivisti non si sono dati per vinti e hanno fatto calare la mannaia di Facebook.

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