Sergio Mattarella, rimpasto di governo e diktat: che teste farà saltare
Le possibilità che dopo le elezioni Europee ci sia un drastico rimpasto di governo sono sempre più concrete. Alla luce dei nuovi equilibri che si potrebbero configurare dopo il voto del 26 maggio, dalla Lega di Matteo Salvini potrebbero partire gli affondi finali contro ministri che già da settimane sono nel mirino degli uomini del Carroccio. A rischiare la poltrona ci sono ovviamente i ministri M5s di Luigi Di Maio, a partire da Elisabetta Trenta alla Difesa, Danilo Toninelli alle Infrastrutture, Giulia Grillo alla Salute. Non mancano ministri in bilico anche sul fronte leghista, che farebbero da contropartita nelle complicata trattativa che si prospetta a giugno. Per il Carroccio potrebbero rischiare il posto il ministro alla Famiglia Lorenzo Fontana e quello alla Cultura, Alberto Bonisoli. Leggi anche: Mattarella, crisi di governo e piano di emergenza: "Colloqui riservati, ha già incassato il sì del Pd" L'eventuale rimpasto però non sarebbe un passaggio indolore per l'attuale maggioranza. Come riporta il Quotidiano nazionale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe disponibile senza problemi a concedere un rinnovamento dei nomi tra i sottosegretari, oltre al fatto che si aspetta al più presto un sostituto per il ministero degli Affari europei, lasciato vacante dopo l'uscita dal governo del prof. Paolo Savona. Mattarella però non accetterebbe mai un rinnovamento di più ministeri, senza che l'attuale esecutivo non si dichiari concluso, per dar vita a un nuovo governo. Che sia anche un Conte bis, ma le condizioni del Capo dello Stato saranno a quel punto più perentorie sul rispetto degli impegni elettorali e soprattutto sulla scadenza del governo stesso, fissata a prima della fine naturale della legislatura.