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Pdl, il 16 novembre il Consiglio nazionale

Silvio Berlusconi e Angelino Alfano

Andrea Tempestini
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C'è la data. E c'è la firma di Silvio Berlusconi. La riunione del Consiglio nazionale del Pdl si terrà sabato 16 novembre. Si tratta, di fatto, della resa dei conti azzurra. La convocazione ora viene confermata dalla firma in calce del Cavaliere: il documento, che era già stato redatto nel pomeriggio, è già stato diramato a tutti i componenti del Consiglio nazionale. Alle 10 di sabato mattina, recita al primo punto l'ordine del giorno, la "relazione del presidente", ossia Berlusconi; al secondo punto, "adempimenti conseguenti l'ufficio di presidenza del 25 ottobre", quello drammatico e disertato dagli alfaniani. Lo scontro - Per il Pdl sarà una giornata decisiva. I vertici del partito, dopo le ultime settimane di polemiche e guerra interna, saranno chiamati a ratificare il ritorno a Forza Italia. Sul piatto, inoltre, il futuro del governo Letta, un tema su cui il partito è sempre più polarizzato. I lealisti guidati da Raffaele Fitto continuano a insistere con il leader: "Come puoi sostenere ancora un governo simile?". Al centro del Consiglio nazionale anche Angelino Alfano, al bivio: restare oppure strappare? E nel caso il suo futuro fosse in Forza Italia, primarie o non primarie? Già, perché gli azzurri devono decidere anche sulle consultazioni, invocate dal segretario, nonché sull'organigramma del prossimo partito. Una polveriera, insomma. Gli appuntamenti - La data del 16 novembre, in anticipo rispetto alle prime ipotesi (il Consiglio nazionale era previsto per l'8 dicembre), cade pochi giorni prima di un doppio, importante, appuntamento. Il primo, la deadline per il primo ok al Senato della legge di stabilità, criticatissima da Berlusconi, che sarà il 23 novembre. Il secondo, ben più "pesante", il voto (palese) al Senato sulla decadenza del Cavaliere. Difficile pensare che nella riunione azzurra i due temi non vengano affrontati. Se la legge di stabilità non verrà profondamente cambiata, l'ok del Pdl è tutt'altro che scambiato. Se Berlusconi, come è quasi sicuro, verrà "fucilato", le reazioni degli azzurri potrebbero essere drastiche. Due date, insomma, in cui si deciderà anche il futuro del governo Letta.

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