Matteo Salvini, sfogo brutale: "Mi fermano e mi chiedono: ma questi 5 stelle...". Di Maio umiliato e liquidato
"Io di pazienza ne avrei, ma la gente si avvicina per fare selfie, stringermi la mano e mi dice: Matteo, ma questi 5 Stelle vogliono continuare ancora così? Ti attaccano sempre? Perché non rompi?". Matteo Salvini si sfoga con Repubblica e lascia intendere che la situazione con l'alleato Luigi Di Maio sta precipitando su un piano inclinato verso la crisi. Leggi anche: "Difficile ricucire. Li denuncio". Centinaio, terremoto leghista contro i grillini L'ultima occasione è il drammatico gioco al massacro sul sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione. I grillini ne chiedono le dimissioni ma ora puntano direttamente al capo della Lega: "Io non voglio fare polemica, nonostante tutto quel che mi è stato detto in queste ore - commenta Salvini - ma mi chiedo se la mia stessa pazienza ce l'hanno ancora gli elettori che hanno voluto questo governo". Di Maio? Liquidato con poche battute: "Non l'ho sentito e non rispondo alle provocazioni". "Io con Siri ho parlato - conclude Salvini - mi ha detto di essere tranquillo e tanto mi basta. Per me deve restare al suo posto. Spero abbia modo di spiegare ai magistrati che in un Paese normale lo avrebbero chiamato dopo un quarto d'ora, non settimane dopo". L'impressione è che se non emergerà qualche dettaglio ulteriore dalle inchieste, la situazione si sbloccherà in un modo o nell'altro lunedì, quando il premier Giuseppe Conte tornerà dal suo (provvidenziale) viaggio in Cina.