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Matteo Salvini spiega ai suoi: "Perché per ora non rompo con Luigi Di Maio e M5s"

Davide Locano
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Si continua a parlare di crisi di governo, che però non arriva. Lega e M5s si scornano, si insultano ma per ora non si lasciano, nonostante i rapporti ormai logori tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il primo sa che tornare al voto nel breve periodo, per il M5s, potrebbe essere mortale: per i sondaggi infatti il partito gravita attorno al 20 per cento. Salvini, al contrario, potrebbe capitalizzare un consenso altissimo, intorno al 35% (addirittura al 37% per l'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli), ma per il momento sceglie di non rompere. E perché? Le ragioni sono almeno due. La prima, aprire una crisi di governo su un contenuto politico come poteva essere la Tav era un discorso; farlo ora, in seguito all'indagine su Armando Siri, è vicenda assai più complessa. Un'inchiesta, infatti, offre sponde per i peggiori attacchi ai forcaioli grillini (e non solo). Ma non è questo l'unico motivo che spinge il ministro dell'Interno a frenare. L'altra ragione, secondo la ricostruzione di Augusto Minzolini su Il Giornale, Salvini la ha spiegata chiara e tonda ai suoi: "Fino alle Europee non faremo niente. Poi si vedrà, ben sapendo che se rompiamo, quelli avranno l'alibi per fare una maggioranza con il Pd, visto che tenteranno di tutto per evitare le urne". Eccola, insomma, la vera ragione che frena la crisi. O quantomeno quella con il maggior peso specifico. La voce si rincorre da tempo: M5s e il Pd di Nicola Zingaretti (il quale continua ad ammiccare ai pentastellati) potrebbero trovare un'intesa per evitare il ritorno alle urne, dalle quali i due partiti uscirebbero con le ossa rotte. Valida ragione per soppesare ogni singolo passo. Leggi anche: Di Maio, ricatto a Salvini e Conte su Armando Siri

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