Luigi Di Maio, una fine oscena: "La scelta peggiore che potesse fare". Si è condannato da solo: da godere
Al governo in Italia, fuori da tutto in Europa. Luigi Di Maio pagherà carissimi questi anni di politiche incerte, né carne né pesce, legate solo a propaganda e campagne elettorali. Troppo sovranista per stare coi liberali, troppo europeista per stare con euro-scettici e sovranisti, il Movimento 5 Stelle rischia di contare zero da maggio, il giorno dopo le elezioni europee. Parola di Guy Verhofstadt, poco simpatico e molto potente leader di Alde, il gruppo dei liberali europei a Strasburgo. Leggi anche: "Ecco il giorno in cui devi far cadere il governo". Becchi e il grave rischio per Salvini "Il M5s si è allontanato dalla posizione europeista che molti dei suoi eurodeputati hanno mostrato lavorando all'Europarlamento. È davvero triste vedere accadere tutto ciò. Formare una coalizione con Matteo Salvini è la cosa peggiore che avrebbero potuto fare. Quindi per ora non vedo posto per questo partito nel nuovo gruppo di cui parlo". Un nuovo gruppo centrista ed euro-entusiasta che dovrebbe andare da En Marche di Emmanuel Macron fino a +Europa di Emma Bonino, e che dovrebbe contribuire a sbarrare la strada ai sovranisti di Matteo Salvini, diventando la terza gamba di una grossa coalizione con Ppe e a Pse. Poco cambierebbe, insomma, rispetto a questi ultimi 10 anni di Unione europea. Ma la beffa per Di Maio è che, in ogni caso, il suo destino sarebbe quello di fare un'opposizione invisibile.