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Giuseppe Conte, lo scenario apocalittico sui migranti: cosa teme il premier se scoppia la guerra

Gino Coala
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Con il passare delle ore, a Palazzo Chigi si consolida la certezza che dalla crisi libica sarà l'Italia a pagare il prezzo più alto. Soprattutto se lo scontro tra le truppe del generale Haftar e quelle a Tripoli di Serraj, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale come capo di Stato, dovesse degenerare in una guerra civile dalla durata incerta. Per questo, come riporta Repubblica, il premier Giuseppe Conte ha chiesto alla diplomazia di organizzare una telefonata con Haftar entro 72 ore, mantenendo comunque vivi i contatti con Serraj, al quale l'Italia ha sempre confermato il proprio appoggio. Leggi anche: SONDAGGIO - Secondo voi in Libia finirà come nel 2011: guerra internazionale? Se il conflitto militare non si dovesse fermare, il primo effetto sarebbe una nuova emergenza migranti, stavolta complicata da gestire per l'Italia se il governo vuol tenere il punto sulla chiusura di fatto dei porti a barconi e navi Ong. Le previsioni degli analisti sono ancora incerte, ma è chiaro che le forze militari di Haftar non sono nettamente superiori a quelle di Tripoli, al punto almeno da riuscirsi a imporre in tempi brevi. Il che aprirebbe le porte a uno scenario di stallo, con la conseguenza che tutto il sistema di filtro migratorio finora operato dalla Libia crolli sotto la pressione dei profughi in fuga dagli scontri bellici.

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