Berlusconi, dopo la decadenza lo possono arrestare
Dopo la decadenza, Silvio sarà un normale cittadino: i pm potranno chiederne l'arresto in ogni momento. Occhio alle inchieste vecchie e nuove
Attorno alla decadenza di Silvio Berlusconi si sviluppano una storia politica e una umana. Prima, quella politica. Con tutta probabilità il voto con cui il Cav verrà fatto fuori dal Parlamento arriverà il 27 novembre: lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo, seppur non all'unanimità (protesta il Movimento 5 Stelle, che vuole ulteriormente accorciare i tempi: la decisione dovrà così essere confermata dall'aula). Anche il Pdl si scaglia contro la decisione, che sarebbe da invalidare per l'affaire dei post del grillino Vito Crimi, pubblicato in "diretta" dalla Giunta elezioni, una presa di posizione che a detta degli azzurri invaliderebbe il lavoro della Giunta stessa. Il Pdl, dunque cerca di prendere tempo. In questo scacchiere di date va sottolineata in rosso anche quella del 22 novembre, termine massimo per il primo voto al Senato sulla legge di stabilità. Tra le fila del Pdl circola una teoria: il voto sulla decadenza di Berlusconi è slittato a pochi giorni dopo il primo ok sulla legge di stabilità per "blindare" il consenso di Berlusconi e dei suoi, pronti a staccare la spina a Letta dopo la decadenza. La caccia grossa - Resta però un dato di fatto: probabilmente il 27 novembre, al più tardi nella prima metà del mese successivo, Berlusconi decadrà per effetto della legge Severino, "innescata" dalla condanna nel processo Mediaset. L'ultimo atto si consumerà con quel voto palese voluto dal Pd che, pur di far fuori l'ex premier, ha stravolto i regolamenti di Palazzo Madama. Poi Silvio Berlusconi sarà un cittadino comune. Ed è qui che inizia la storia umana. Berlusconi, una persona normale, con una piccola differenza: dal giorno della sua discesa in campo è nel mirino della magistratura. Le cifre fotografano la persecuzione: 31 procedimenti conclusi (una sola condanna, quella Mediaset), quattro in corso e un'indagine che con tutta probabilità lo porterà alla sbarra un'altra volta (il processo Ruby-ter, dove al Cav potrebbe essere contestata la corruzione in atti giudiziari, la subornazione di testimoni oppure l'intralcio alla giustizia). Una "persona normale", senza scudo politico alcuno, può essere arrestata in qualsiasi momento: basta che un pm ravvisi la necessità di una carcerazione preventiva. E Berlusconi, come indicano le cifre che abbiamo snocciolato, è molto "più normale" degli altri. Il regalo di Natale - Dunque, magari proprio nell'ambito del Ruby-Ter, ipotizziamo per il timore delle toghe che Berlusconi possa influenzare i testimoni (ossia reiterare l'ipotetico reato), il Cavaliere potrebbe essere arrestato. Domiciliari. Oppure il carcere, come ricordava Marco Travaglio lo scorso agosto, sottlineando che i giudici di sorveglianza, per gli ultrasettantenni, "possono" e non "devono" concedere i domiciliari. La decadenza in fretta e furia per confezionare un regalo di Natale a Berlusconi: le manette. Anche per questo il Pdl, sulla fucilazione in Senato, cerca di prendere tempo, utile sia alla mediazione con il Quirinale (Berlusconi ha appena ribadito: "Napolitano ha ancora tempo per concedermi la grazia"), utile sia per avvicinari all'inizio dell'affidamento ai servizi sociali, corollario della condanna Mediaset. Con Berlusconi ai servizi (s'ipotizza all'inizio di giugno), la morsa del pm dovrebbe allentarsi (questa, quantomeno, è l'idea). Ma fino a quel momento, le manette, restano una sinistra possibilità. (an.t.)