Giulia Sarti, bomba dell'ex grillino anonimo a Le Iene sulle foto hackerate: "La Casaleggio...?"
Altra bomba de Le Iene sul caso-Giulia Sarti. Filippo Roma infatti indaga sull'hackeraggio delle caselle di posta di diversi pentastellati, hackeraggio avvenuto nel 2013, per comprendere chi possa aver diffuso le foto private ed assai spinte della Sarti. Il servizio verrà trasmesso nella puntata di martedì 19 marzo de Le Iene su Italia 1. E Roma, nella sua indagine, fa una scoperta pesantissima: la Iena intervista un ex deputato dei Cinque stelle che preferisce l'anonimato e che rivela che Stefano Vignaroli, uno dei deputati hackerati, gli riferì che "l'indagine su chi avesse hackerato gli account di cinque parlamentari M5S si fermò quando si accorsero che il lavoro di accesso fu fatto da delle macchine della Camera". A rivelarlo gli indirzzi Ip dei computer che miravano a Montecitorio. Finita? Non proprio, perché l'ex deputato aggiunge un particolare, il quale pensare che ad “hackerare” la posta elettronica dei colleghi possa essere stato proprio qualcuno interno al M5S. Addirittura qualcuno ai vertici del partito con le cinque stellette. "Ci si accorse che poteva essere una cosa interna, allora nessuno disse niente e rimase tutto così, tutto in un limbo. Nessuno poi volle andare avanti nella parte di denuncia perché ci si accorse che potesse essere un danno d'immagine un po' per tutti del Movimento". Leggi anche: Giulia Sarti, altra bomba delle Iene: "Con chi ha fatto sesso Tibusche" Dunque, sempre sotto anonimato, il riferimento diretto alla Casaleggio Associati: "Loro hanno verificato su varie caselle se la password che era inserita nell'archivio della Casaleggio era uguale a quella che era messa sulle caselle di posta elettronica, dove l'hanno trovata funzionante la gente è entrata direttamente nelle caselle e da lì poi recuperavano tutte le informazioni e da lì stanno girando ancora mail, messaggi, cazz***, etc.". Roma a quel punto chiede: "Quindi sarebbe avvenuto all'interno del movimento questo hackeraggio?". E l'ex deputato risponde: "Dall'interno. Per controllare determinate persone". Una testimonianza pesantissima.