Matteo Salvini, Edoardo Novelli: "Perché la morte del M5s può affondarlo"
"Un Movimento 5 stelle debole e ferito ancora può essere un alleato per Matteo Salvini. Un M5s morto, con tutte le deflagranti conseguenze interne, no. E tutto sommato sarebbe un esito che allo stesso Salvini non converrebbe". Edoardo Novelli, docente di Comunicazione politica all'Università di Roma tre, in una intervista a ItaliaOggi, spiega perché il risultato dei grillini alle elezioni europee deciderà il destino dello stesso esecutivo. Nella partita europea Nicola Zingaretti con il Pd "avrà gioco facile a incunearsi nelle divergenze Lega-M5s, a parlare della perdita di credibilità all'estero, dei miliardi di investimenti sfumati, dei porti chiusi che però non hanno risolto i problemi dell'immigrazione, della disoccupazione. L'obiettivo finale sarà tenere rispetto al risultato della precedente tornata". Mentre la Lega "non è più il partito che vuole uscire dall'Europa: giocherà su slogan contro l'euro-burocrazia, a difesa del popolo e dell' identità, pur non essendo quello dell'identità il suo format, lo ha sottratto alla destra, una volta Alleanza nazionale oggi Fratelli d'Italia. Salvini vi ha aggiunto il discorso sovranista e su questo tesse alleanze sovranazionali". Leggi anche: "Ha iniziato a tremare. Di Maio lo trascina a fondo" I grillini invece "sono malmessi, in difficoltà interne e senza un traino europeo. Stanno cercando approdi ma sono difficili, l'interlocuzione con i gilet gialli è stata il tentativo di saldare un' alleanza con movimenti anti-establishment ma è stata un fallimento, difficile che si possano trovare altri soggetti sullo stesso fronte". Ma in questo scenario "Salvini deve andare all'incasso, stando attento però a non uccidere il suo partner di governo" perché "un M5s debole e ferito va bene, ma se muore, con tutte le deflagranti conseguenze interne che si innescherebbero, questo pregiudicherebbe la tenuta del governo. E Salvini sarebbe costretto a trovare un'alleanza tornando a casa del centrodestra. Dove dovrebbe trattare con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, mentre adesso decide da solo. Un esito che a lui stesso non converrebbe".