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Berlusconi: "Senza Monti, Fini e Casinial Quirinale ci sarebbe Gianni Letta"

Il Cavaliere sicuro: "Il loro centrino ci ha sottratto il 10% di voti dei moderati. Senza, avremmo vinto in carrozza e Napolitano non sarebbe dove sta"

Matteo Legnani
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Altro che Marini, altro che Rodotà, altro che Prodi. Oggi al Quirinale ci sarebbe stato, al posto di Giorgio Napolitano, Gianni Letta. Silvio Berlusconi ne è sicuro, tanto da riferirlo nel libro 'Sale, zucchero e caffè' di Bruno vespa, che uscirà l'8 novembre per Mondadori-Rai Eri e del quale stanno filtrando ricche anticipazioni. Se oggi al Quirinale c'è ancora Re Giorgio, prosegue il Cavaliere, la colpa è tutta del terzetto Monti-Fini-Casini e della loro scellerata idea di dare vita a un centrino che non è andato da nessuna parte ma ha sottratto al Pdl il 10% dei voti dei moderati. "Senza questa loro sciagurata iniziativa - prosegue Berlusconi - avremmo vinto in carrozza le elezioni e adesso saremmo ospiti del dottor Letta al Quirinale...". Il nome del fidatissimo collaboratore, per tanti anni sottosegretario alla preasidenza del Consiglio, potrebbe comunque tornare in auge quando avrà fine il mandato a termine (se 'a termine' sarà davvero) di Giorgio Napolitano. Cosa che potrebbe accadere nel 2015. Di papabili per il Quirinale, negli ultimi tempi, ne sono 'caduti' molti: da Rodotà a Marini fino a Prodi, 'bruciato' da 101 del Pd. E anche la Cancellieri, dopo la vicenda Ligresti, pare senza speranze. Letta resta sempre il nome più in auge, e non solo nel centrodestra dove di fatto pare sempre senza concorrenti credibili per capacità ed esperienza politica.

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