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Istat, smentito Letta su crescita e occupazione. Altra flop del governo

L'esecutivo bara sui numeri, il ministro nello scandalo fa finta di nulla, il primo partito non riesce a organizzare delle primarie trasparenti: solo l'Onu può salvarci

Giulio Bucchi
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"Voglio chiedere all'Onu l'invio di caschi blu in Italia". Quando lo disse riguardo all'emergenza giustizia, Silvio Berlusconi fu sbertucciato dalla sinistra e, al solito, indicato come peggior causa del discredito di cui gode il nostro Paese all'estero. Peccato che negli ultimi mesi, con il Cavaliere sempre più lontano dalla politica, in tanti abbiano fatto peggio, molto peggio di lui. Gli imbarazzi nella politica estera del duo Monti-Terzi sul caso dei marò fecero scuola, ma i cattivi esempi sono proseguiti anche con il nuovo esecutivo e i nuovi leader. Solo per restare all'ultimo weekend: un premier, Enrico Letta, che parla di legge di stabilità tax free e pro-crescita e che viene smentito nell'ordine da Cgia Mestre, Pdl, Istat. Un ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, che fa di tutto per far scarcerare la figlia di un amico di famiglia, peraltro pluri-arrestato, e si scandalizza se qualcuno la critica od osa, nemmeno con tanta veemenza, chiederne le dimissioni. E un partito, il Pd, principale sostenitore del governo nonchè favorito alle eventuali, prossime elezioni, perso in una guerra per bande per una pessima storia di tessere gonfiate e nell'incapacità di organizzare primarie per la segreteria nazionale limpide e trasparenti. Aggiungiamo un'ultima chicca: servizi segreti talmente litigiosi da non consentire un coordinamento con le operazioni di intelligence degli 007 stranieri. In quest'ultimo caso non si sa se sia un bene o un mano. In ogni caso, non servirebbe essere il Cavaliere per chiedere l'intervento dei caschi blu delle Nazioni unite. Forse un po' d'ordine potrebbero portarlo. La mazzata dell'Istat su Letta - Naturalmente, a fare rumore nelle ultime ore sono le stie dell'Istat su crescita (mancata) e disoccupazione (in aumento). Secondo l'Istituto il Pil italiano tornerà sì a crescere nel 2014, ma l'incremento atteso dello 0,7% (al di sotto delle stime del governo) non basterà a invertire la tendenza negativa del mercato del lavoro: la disoccupazione salirà al 12,4% rispetto al 12,1% del 2013. Per quanto riguarda i consumi delle famiglie, saliranno nel 2014 dello 0,2% dopo essere calati dell'1,8% negli ultimi 12 mesi. Numeri impietosi, ma il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e il suo vice Stefano Fassina, sono sempre pronti a ribattere che le statistiche sbagliano: fidatevi dell'esecutivo, almeno finchè quelle statistiche non diventeranno realtà.   

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