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Pd, il partito di Zingaretti non prende neanche un voto al Sud: il segnale che è spacciato

Gino Coala
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C'è poco da stare allegri nel Pd dopo l'affluenza giudicata da molti generosa ai gazebo per le primarie di domenica scorsa. Prima del voto, gli organizzatori avevano stimato la soglia della decenza a un milione di votanti. Difficile fare peggio, ma così facendo quel milione e seicentomila che si sono presentati alle urne dem sono sembrati un esercito pronto a ribaltare la politica italiana. La realtà però si ripresenta crudelissima per i dirigenti dem, che devono riconsiderare il proprio entusiasmo andando a guardare la mappa del voto. Leggi anche: Zingaretti, chi si schiera col nuovo segretario:la prova, il Pd non vincerà mai Il vincitore Nicola Zingaretti ha di sicuro fatto da traino per gli elettori di Roma e del Lazio, ma là dove le ultime elezioni politiche si sono decise, cioè al Sud, il Pd resta un affare per pochi. L'interesse scatenato dalle primarie nelle regioni del Mezzogiorno è stato minimo, un vero e proprio tonfo in Puglia per esempio, dove rispetto alla volta precedente mancava un Michele Emiliano candidato per la segreteria. I meridionali hanno ancora una volta snobato il Pd, dopo che già un anno prima li avevano umiliati votando in massa per il M5s e per la Lega. Di strada per tornare a galla i piddini ne hanno ancora tanta, anzi tantissima.

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