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Pd, così cambia il partito di Nicola Zingaretti: Gentiloni verso la presidenza, fuori il tesoriere Bonifazi

Cristina Agostini
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Nicola Zingaretti, neo-segretario del Pd, ha già preso in mano i conti del partito e non tornano affatto. Così ha già deciso di inviare Antonio Misiani, ex tesoriere di Bersani, a "verificare" lo sprofondo rosso. Scrive Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera che contemporaneamente "licenzierà" il tesoriere del Pd messo da Matteo Renzi, cioè Francesco Bonifazi, e lo sostituirà, forse con lo stesso Misiani oppure con Luigi Zanda, ex capogruppo al Senato. Leggi anche: Primarie Pd, stravince Zingaretti: Sterzata a sinistra, Renzi demolito. Adesso attenzione ai grillini... Poi passerà al capitolo europee: incontrerà Emma Bonino, Federico Pizzarotti e Monica Frassoni, ergo più Europa, le liste civiche e i Verdi europei. Quelli che hanno già detto di no a Calenda per un listone unitario. "Lui insisterà, pronto anche a mettere in gioco il simbolo del partito: «Poi vedremo»", scrive la Meli. E se "i suoi interlocutori confermeranno il no, il governatore del Lazio (perché tale rimarrà durante la sua segreteria) tenterà la carta dei capilista ad effetto, la maggior parte non di partito: Giuliano Pisapia, Carlo Calenda, Massimo Cacciari, Ilaria Cucchi e un' altra donna da definire". Ma non solo. Zingaretti pensa già alle prossime politiche che "Potrebbero anche essere fra un anno" e non vuole arrivarci impreparato. Quindi ha deciso di proporre Paolo Gentiloni presidente del partito. E candidato premier, visto che Zingaretti, al contrario di Renzi, ritiene che il segretario del Partito democratico non debba automaticamente correre per Palazzo Chigi. Insomma, Gentiloni sarà il nuovo Prodi. 

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