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La lettera a Dagospia: "Peluso fu mandato da Unicredit per affossare i Ligresti..."

Ignazio Stagno
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Al centro di tutto c'è Piergiorgio Peluso. Il figlio della Cancellieri è di fatto il primo "imputato" per la telefonata del ministro all'amministrazione penitenziaria per concedere i domiciliari a Giulia Ligresti. Peluso ha lavorato per 14 mesi in Fonsai, l'assicurazione dei Ligresti. per il suo lavoro ha ricevuto una liquidazione di 5 milioni di euro. Ma anche tante accuse soprattutto da Giulia Ligresti che in qualche telefonata ha definito il figlio del minsitro un "idiota" proprio per la sua gestione della Fonsai. Lui comunque si difende e in un'intervista a Corriere della Sera respinge ogni accusa: "Io stavo in piedi la notte per salvare i Ligresti e loro mi accusano. E' una cosa assurda". Il nodo Unicredit - Ma sul rapporto tra Peluso-Cancellieri e i Ligresti c'entra anche Unicredit. Secondo alcune indiscrezioni raccontate da Dagospia.com ad affossare i Ligresti non sarebbe stato Peluso ma proprio Unicredit. In una lettera pubblicata su Dagospia.com firmata "Andrea" si avanza qualche ipotesi in merito: "In occasione di un aumento di capitale orchestrato dallo stesso Peluso, dice che il fondo "lo portò Unicredit" che era lead manager dell'operazione. L'aumento fu fatto a forte sconto sul prezzo di borsa. Fu Amber a scatenare l'inferno societario su Fonsai poi seguito dalle inchieste, che estromisero i Ligresti. E Peluso proveniva proprio dall'Unicredit che aveva finanziato generosamente i Ligresti sotto la gestione di Alessandro Profumo. E il "salvataggio" di Fonsai a opera di Unipol fu voluto da Mediobanca, di cui Unicredit è socio forte. Salvataggio voluto, come ormai è noto, per permettere ai due istituti di tutelare i loro crediti. Di certo i Ligresti hanno rubato il rubabile, ma non è che son finiti vittime di qualcuno più furbo di loro?". Insomma a quanto pare i Ligresti sarebbero vittima di Unicredit. E Peluso sarebbe solo una pedina in mezzo allo scontro tra le due parti. 

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