Matteo Salvini, la lezione a Renzi sull'arresto dei suoi genitori: cosa devono imparare i piddini
Fino a martedì insulti reciproci e battutine velenose. Le classiche schermaglie tra rivali in politica. Ma da martedì sera tra Salvini e Renzi sono cambiati i toni. L' arresto dei genitori dell' ex premier non ha spinto il ministro dell' Interno a fare il gesto delle manette come un grillino qualsiasi. Anzi, il Matteo leghista ha dato una lezione di civiltà, umanità e garantismo ai tanti democratici (si fa per dire) che hanno passato anni a invocare la ghigliottina per Berlusconi, per Bossi e i suoi familiari, e per Salvini a causa della famosa storia dei 49 milioni che sarebbero spariti dalle casse del Carroccio. Leggi anche: Tiziano Renzi e Laura Bovoli, tre procure e due arresti con 10 anni di ritardo: così crescono i dubbi Leggete queste frasi. Martedì sera, a caldo, dopo la notizia dei domiciliari per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, rispettivamente padre e madre dell' ex Rottamatore: «Io gioisco quando vengono arrestati i terroristi, i delinquenti, i mafiosi, gli spacciatori. Quando vengono arrestati due 70enni, genitori di un avversario politico, magari qualcuno ha motivo per festeggiare io proprio no. Poi - ha proseguito - rispetto il lavoro dei giudici. Se lo hanno fatto, avranno i loro motivi però non è motivo per festeggiare o brindare alcunché, perché le battaglie politiche le voglio vincere con le idee non con gli arresti». Concetto ribadito dal leader del Carroccio il giorno dopo: «Lo dico anche se qualcuno a sinistra pagherebbe per vedermi in galera. Le battaglie politiche le voglio vincere con le idee, senza aiutini e quando tirano in ballo le famiglie mi incazzo». Ieri mattina la dichiarazione più forte: «Spero che mamma e papà tornino liberi il prima possibile». L' atteggiamento di Salvini, di superiorità nei confronti dei compagni di Renzi, non ha avuto il risalto mediatico come altre espressioni rivolte magari verso immigrati delinquenti. Ma come mai l' uomo che invoca ruspe e porti chiusi, si scopre poi garantista verso un avversario? Forse galeotta fu la cena di Firenze, organizzata dalla regina del garantismo italiano, ovvero Annalisa Chirico. All' evento parteciparono magistrati, dirigenti, politici (compresa Maria Elena Boschi) e, come da copione, si scatenò una polemica. C' era chi addirittura vaneggiava di incontri segreti tra i due Matteo. Invece, semplicemente, la presenza di Salvini era solo una delle tante tappe del percorso che sta compiendo il segretario leghista: quello da leader di lotta a potenziale capo del governo. Non si può infatti stare a Palazzo Chigi se hai tutti contro. IL PERCORSO Intendiamoci. Non è che ora il vicepremier sia diventato di sinistra. Ci mancherebbe altro. Infatti mentre da una parte commentava negativamente la misura a carico di babbo Renzi, dall' altra non risparmiava accuse al figlio dell' arrestato. Quando l' ex sindaco di Firenze ha parlato di «voto di scambio» tra la Lega che rinuncia alla Tav e i Cinque Stelle che salvano il vicepremier dal processo per il caso Diciotti, il ministro dell' Interno ha commentato così: «È una fesseria. Renzi di giustizia deve lasciare parlare altri. Questa ipotesi del mercato è veramente squallida». E ieri sera, durante un comizio a Cagliari in vista del voto di domenica, Matteo ha attaccato il candidato presidente della Regione di centrosinistra, Massimo Zedda: «Una piazza così mi dà l' energia per andare avanti come una ruspa. Da qui diamo l' avviso di sfratto al centrosinistra», gli ha fatto eco il candidato del centrodestra Christian Solinas. Che giravolta. La sinistra ha passato la vita a tifare giudici e arresti, senza curarsi della correttezza dei provvedimenti, ma soprattutto senza approfondire le varie vicende processuali. E adesso balbetta... Prima girotondi, manifestazioni e campagne mediatiche insopportabili. Ora imbambolati. Ha ragione Salvini che, sempre da Cagliari, ha ironizzato sui compagni: «Fanno simpatia, i comunisti. Sono banali... Questi vedono i marziani: quando non sanno cosa dire dicono "fascista" e "razzista". Riempitevi la casa di clandestini, dategli da bere e da lavorare, coi vostri quattrini e non rompete le p... agli altri sardi». Però, ha concluso, «i comunisti li trattiamo bene, perché sono una specie in via di estinzione. Faremo un parco naturale in Sardegna per tutelarli». di Giuliano Zulin