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Marina Berlusconi non scende in campo ecco tutti i motivi del "no" a Silvio

Marina Berlusconi

Silvio è stato chiaro: "E' una leonessa ma non entrerà in politica". La Cavaliera preferisce occuparsi delle aziende. Un suo impegno nel partito l'avrebbe esposta al linciaggio delle toghe e della sinistra

Ignazio Stagno
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Alla fine non scenderà in campo. Marina Berlusconi molto probabilmente resterà a Segrate a dirigere la Mondadori. Silvio Berlusconi sulla figlia è stato molto chiaro: " "Si parla spesso di lei, ma tutte le volte che si torna a parlare lei dice di no. Certo - aggiunge - sarebbe in grado di adempiere al meglio questo missione. Tutti hanno constatato la sua autorevolezza e il coraggio da leonessa con cui mi ha difeso. Ma - sottolinea il Cav - non è quella la sua vocazione". Chiuso, dunque, il tormentone mediatico: la Cavaliera non scende in campo. "Io sono un padre che rispetta la vocazione e la libertà dei propri figli. Ma se li conosco, sono sicuro - conclude nell'anticipazione del libro - che nessuno di loro si sente attratto dalla politica". Insomma "papà Silvio" ha compreso le ragioni della figlia. E sono tante. Chi non la vuole -  Per prendere in mano il Pdl in un momento così difficile ci vuole coraggio. Il linciaggio mediatico su Marina si è spalancato ogni volta che da Arcore è uscita anche una minima indiscrezione sulla discesa in campo della Cavaliera. L'Espresso le ha dedicato una copertina parlando di "tutti i suoi segreti in Mondadori", ma anche Repubblica e il Fatto si erano preparati a picchiare duro su Marina. Dentro il Pdl l'ala delle colombe l'ha sempre mal digerita. Giovanardi, ormai vice-Alfano ha chiarito prontamente: "Se vuole prendersi il partito deve passare per le primarie". I motivi del no -  Insomma di avvicendamento dinastico un'ala del partito non vuol sentirne parlare. Marina col suo gesto e con i suoi ripetuti "no" ad una discesa in campo ha dimostrato umiltà. Lei resta ad occuparsi delle aziende evitando qualunque coinvolgimento che possa indebolire la sua immagine con un impegno politico costante. La satira di sinistra le ha già fatto capire che è meglio che resti a casa. Maurizio Crozza l'ha già messa nel mirino imitandola nell'ultima puntata del suo show.  Il suo cognome, va detto, pesa. Ma comunque non sarebbe riuscita a sostituire il padre nel cuore degli elettori. Una sfida impossibile la sua. Tenere insieme falchi, colombe e lealisti non è un'impresa da poco e lei lo sa bene. Anche un eventuale scontro con Renzi per la corsa a palazzo Chigi è rischiosissimo. Un flop elettorale della Cavaliera la brucerebbe in modo irrimedianile, ma inoltre affosserebbbe anche il padre. La discesa in campo della figlia sarebbe una scelta voluta da Silvio. E una caduta alle urne avrebbe conseguenze sul "brand" Berlusconi. Meglio lasciare il campo a qualcun altro. Lei pensa ad amministrare le aziende. E quello sa farlo bene. 

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