Sondaggi, Berlusconi guadagna ma centrosinistra avanti
Il Pdl non paga la questione decadenza, anzi: secondo a 24,1%, centrodestra al 32,8%. Effetto Renzi sui democratici, Grillo stabile
L'accelerazione sulla decadenza e il ribaltone per il voto palese fa male al Silvio Berlusconi senatore ma fa bene al Berlusconi leader del centrodestra. Secondo la media degli ultimi sondaggi, il centrodestra resiste e anzi aumenta, sia pure di poco, il proprio consenso. Segno che le guerriglie parlamentari e il battage mediatico di cui godono Matteo Renzi e Pd non stanno ancora convincendo gli elettori. L'ex ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, poche ore dopo la bagarre sulla decadenza, aveva assicurato: "Gli italiani voteranno Silvio Berlusconi con ancora maggior convinzione". E una parte di ragione, almeno finora, sembra averla. Centrodestra in crescita - Se si andasse a votare oggi, la media dei dati diffusi da Lorien Consulting, Ixè, Tecnè, Ispo Ricerche, Emg, Datamedia, Ipr Marketing, Ipsos, Piepoli ed Swg rivela come il Pdl sia passato nell'ultima settimana dal 24 al 24,1% guidando il centrodestra al medesimo miglioramento (dal 32,7 al 32,8%). Resta la distanza dal centrosinistra, con Pd, Sel e gli altri alleati avanti di 1,6 punti. Segno che con il Cav in campo, la coalizione e il partito tengono nonostante tutto. La prima oscilla tra il 31,5% di Ipr Marketing e il 35,5% di Swg, mentre il Pdl/Forza Italia va dal 22,8% al 26,2 per cento. La Lega Nord dal canto suo passa dal 3,7% di Ipr e Ipsos al 5,4% di Swg. Fratelli d'Italia oggi otterrebbe il 2,7% delle preferenze. Centrosinistra avanti - Il Pd e il centrosinistra restano come detto davanti. I democratici del possibile futuro segretario Matteo Renzi (ma occhio alla sorpresa Gianni Cuperlo) è dato in media al 29,4%, tra il 27,2% di Tecnè e il 31% dell'istituto Piepoli. Lo schieramento di centrosinistra va da un minimo di 31,5% (Tecnè) a un massimo di 36,4% (Emg). Stabile Sinistra Ecologia Libertà, dato in media al 4,2 per cento. Grillo stabile - Terzo partito e stabile è il Movimento 5 Stelle, rinsaldato dalla discesa romana di Beppe Grillo. Il 25,5%-choc delle scorse politiche di febbraio è lontano, ma non così tanto. Si va da una rilevazione più bassa al 18,1% (Lorien Consulting) a quella più alta, il 24,6% dell'istituto Ixè.