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Matteo Renzi massacrato dal big leghista: "Diciotti, la sua vergogna sui giudici"

Davide Locano
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Un garantista a targhe alterne. Si parla di Matteo Renzi, il fu leader del Pd, il quale ha spiegato che voterà a favore dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Diciotti, richiesta avanzata dal tribunale dei ministri di Catania e che sta creando non pochi grattacapi al governo gialloverde. Renzi, da par suo, ha spiegato di aver scelto dopo aver letto le carte e "senza alcun pregiudizio ideologico". Frase, quest'ultima, che strappa qualche sorriso. E che fa anche infuriare Riccardo Molinari, il capogruppo della Lega alla Camera. Delle sue parole dà conto Augusto Minzolini in un retroscena su Il Giornale, dove riporta ciò che Molinari avrebbe detto al piddino Graziano Delrio, incontrato alla Camera, al quale ha rinfacciato il falso garantismo dimostrato da Renzi (uno che, per inciso, si è sempre detto ultra garantista). "Renzi - ha spiegato Molinari - ha perso una buona occasione per stare zitto: il Pd fa il garantista solo quando gli pare, neppure di fronte a una decisione squisitamente amministrativa come quella sulla Diciotti si sono fermati! I grillini? Lasciamo perdere, quelli non sanno neppure quello che fanno". Tranchant. Leggi anche: Matteo Renzi deriso da Enrico Letta

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