Diciotti, il voto segreto su Matteo Salvini che può smascherare il M5s: il grosso guaio di Luigi Di Maio
Il Movimento 5 Stelle sulla graticola della Sea Watch e dell'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini. E il voto segreto in Senato potrebbe far precipitare la situazione. Ufficialmente, il partito guidato da Luigi Di Maio ha accolto favorevolmente "l'invito" del ministro degli Interni a votare contro la richiesta di rinvio a giudizio del Tribunale dei ministri per il caso Diciotti, ma il problema è che come sempre i vertici pentastellati dicono una cosa e la pancia (dei parlamentari e degli elettori) pensa l'esatto opposto. Basta fare un giro sui social per comprendere come sul caso migranti la base grillina sia clamorosamente in disaccordo con la linea filo-leghista del governo. Il "processo a Salvini" aprirebbe uno scenario drammatico per il leader leghista (che se condannato rischierebbe la decadenza con la legge Severino) e dunque per il governo, con la fine immediata dell'esecutivo gialloverde. Di Maio lo sa e paradossalmente votare contro il processo a Salvini dal punto di vista politico-mediatico potrebbe favorire i 5 Stelle, evitando al rivale il palcoscenico del martirio giudiziario. Leggi anche: Conte, un retroscena clamoroso. "Chiede aiuto a Macron per fermare Salvini" Il guaio è che si preannunciano maldipancia interni. Da mercoledì la Giunta per le immunità del Senato (presieduta da Maurizio Gasparri di Forza Italia) inizierà l'esame delle carte sul sequestro di persona. "Su 23 membri della commissione - scriveva la Stampa prima del ribaltone grillino -, i voti contro l'autorizzazione sarebbero 8 (quelli di Lega, Forza Italia e uno di FdI), 12 sarebbero a favore (i grillini, i Dem e Pietro Grasso di Leu). Incerti i voti dell'ex M5s Gregorio De Falco e di Meinhard Durnwalder (Svp)". Il voto in Giunta sarà palese e dunque c'è da mettere i voti grillini in conto "no". Ma cosa succederà a Palazzo Madama, quando ci sarà il voto segreto? In gioco non c'è la tenuta del governo, perché il voto contrario di forzisti e meloniani controbilancerà gli eventuali franchi tiratori grillini. In ballo però c'è proprio l'entità dei possibili "traditori" a 5 Stelle. A quel punto scatterà la "conta" (con la variabile del voto tattico del Pd, che potrebbe inquinare la situazione votando sì, scaricare la colpa sui 5 Stelle e creare sconquasso nella maggioranza): capire quanti tra i grillini sono disposti a far cadere il governo pur di tenere il punto sarà più importante del voto stesso. )