Luigi Di Maio, guaio in tribunale. Sms notturni, poi la situazione precipita: "Denunciamo"
Si mette male per Luigi Di Maio e il M5s. Denuncia per istigazione all'odio razziale in vista contro il senatore Elio Lannutti, colpevole di aver pubblicato qualche giorno fa uno sconcertante post su Facebook in cui sembrava condividere e prendere sul serio il più clamoroso falso storico della storia, quello sui Protocolli dei savi di Sion. Si parlava dei legami tra banche e lobby ebraica e così l'ex presidente di Adusbef si è guadagnato in pochi secondi l'accusa di antisemitismo. Leggi anche: "Danno a Salvini del nazista e loro muti". Dalla Saltamartini lezioni alla sinistra Imbarazzo tra i 5 Stelle, che però dopo le scuse dello stesso senatore non hanno mosso un dito. Ruth Durighello, presidente della Comunità ebraica romana (la più importante d'Italia), annuncia al Corriere della Sera l'imminente iniziativa giudiziaria contro Lannutti: "Provo rabbia, sconcerto, inquietudine. Quindi non più semplice preoccupazione. Perché la preoccupazione non può e non deve bastare. Chi ha rispolverato e divulgato uno dei simboli del più odioso antisemitismo siede in Senato: istituzione che dovrebbe rappresentare il luogo più alto della democrazia, della saggezza e della morale. Per di più questa stessa persona appartiene a un Movimento che oggi è decisiva forza di governo. È stato varcato un confine inaudito, in una maniera difficile da contrastare se non ci sono chiarissime e nettissime prese di posizione". Di Maio si è dissociato: "Ho apprezzato anche i toni usati con me dal vicepresidente durante un nostro scambio di messaggi notturno, lunedì sera: era in una situazione in cui non poteva parlarmi al telefono. Ma non può bastare una semplice dichiarazione. Né un dialogo fatto di messaggi, anche se dai toni molto significativi. Così come per me stessa non è sufficiente spiegare la gravità di ciò che è accaduto con un tweet o con una semplice frase. Per quanto mi riguarda non è sufficiente".