Pensioni, via libera in CdM a Quota 100: ecco le norme. Matteo Salvini: "Fornero, piangi ancora"
"È un passaggio storico, se meno persone fluiranno di questa scelta, e in meno andranno in pensione, i soldi che avanzeranno verranno reinvestiti in tagli delle tasse. I soldi ci sono, posso garantirlo tranquillamente, nessuno si vedrà negato il diritto alla pensione". Così Matteo Salvini al termine del Consiglio dei Ministri che, oltre al reddito di cittadinanza, ha varato Quota 100, la riforma delle pensioni. Salvini non ha perso l'occasione per riservare una stoccata ad Elsa Fornero e Mario Monti: "Dedico quota 100 alla signora Fornero e Monti, è un punto di partenza non di arrivo, obiettivo finale è quota 41, quindi la signora Fornero si prepari piangere ancora", ha graffiato. Leggi anche: Tito Boeri, la fuga dal caos Inps Ma come funziona, quota 100? Per quota 100 si intende un meccanismo di pensionamento anticipato in grado di consentire di lasciare il lavoro prima di avere maturato i requisiti attualmente in vigore dal 1° gennaio (per età con 67 anni per gli uomini e 66 anni e 7 mesi per le donne con 20 anni di contributi, oppure in base alla contribuzione con 43 anni e 5 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 5 mesi per le donne indipendetemente dall'età). Quota 100, inoltre, prevede invece almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi. Il decreto, inoltre, prevede un abbassamento del requisito contirbutivo attualmente in vigore dal 1 gennaio, ripristinandolo a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Per chi avesse maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018 (eccezion fatta per i dipendenti pubblici), il diritto alla pensione scatta dal 1 aprile. Per tutti gli altri tre mesi dopo la data di maturazione dei requisiti. Per quel che concerne i dipendenti pubblici, verranno seguite regole differenti. I lavoratori che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2018 avranno accesso alla pensione dal 1 agosto, per gli altri la decorrenza partirà sei mesi dopo la maturazione dei requisiti con l'obbligo di preavviso di sei mesi. Se un lavoratore ad esempio raggiungesse i requisiti dal primo maggio, potrebbe andare in pensione dal primo novembre.