Maria Elena Boschi a cena con Matteo Salvini, un clamoroso retroscena. E lei la prende malissimo
La cena che si terrà questa sera 15 gennaio al ristorante romano La Lanterna non farà di certo piacere ai grillini. Perchè a tavola ci saranno tutti tranne loro. E fin qui ok, visto che i 5 Stelle si sono sempre voluti distinguere dalla "casta". Ma, nella serata organizzata dall'associazione "Fino a prova contraria" di Annalisa Chirico, in mezzo ai potentoni più diversi, alla stessa tavola siederanno Matteo Salvini e alcuni renziani del giglio magico: Maria Elena Boschi, Marco Carrai, Francesco Bonifazi e il presidente dell'associazione Open, Alberto Bianchi. Insomma, una cosa mai accaduta prima: Salvini, Boschi & company allo stesso tavolo. Abbastanza, per la Repubblica, per riferire un clamoroso retroscena, evidenziando tutti i punti programmatici che oggi uniscono Lega e Pd: dalla Tav alle grandi opere, dal taglio delle tasse alle politiche per le imprese. Una roba da matti, pensare che il dopo-governo gialloverde possa vedere una intesa tra lega e Pd o quantomeno tra Lega e la parte renziana del Pd. Anche solo per il fatto che Salvini perderebbe, all'istante almeno metà dei suoi voti. E infatti, oggi, non s'è fatta attendere la replica della stessa Maria Elena Boschi e di Francesco Bonifazi: "Non è previsto nessun confronto con il vicepremier Salvini, tantomeno per parlare di possibili alleanze. Anche solo pensarlo è semplicemente ridicolo". Leggi anche: Maria Elena Boschi, disastro su Instagram: "Dopo un anno e mezzo...". Finisce in disgrazia? "Come è noto - si legge in una nota congiunta - si tratta di una cena organizzata da una Associazione che si occupa di giustizia e garantismo. E soprattutto non c'è nulla di segreto. La lista dei presenti è pubblicata online da tempo ed è molto ampia: numerosi personalità del mondo della politica - in modo trasversale -, accademici, imprenditori, giornalisti e soprattutto molti magistrati. Sorprende l'atteggiamento del quotidiano la Repubblica per l'ennesima volta interessato a una ricostruzione ridicola e totalmente falsa", concludono Boschi e Bonifazi.