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Il piano delle colombeper la nuova Forza Italia:no a Monti e Casini, ma Silvio...

Alfano, il segretario del Pdl

Pronto il testo della mozione che gli alfaniani intendono portare al Consiglio nazionale azzurro

Ignazio Stagno
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Il documento delle colombe per mantenre in piedi il Pdl in vista del Consiglio Nazionale dell'8 dicembre, come aveva già annunciato Roberto Formigoni è pronto. A rivelarlo è Affaitaliani.it. In sostanza da quanto emerge dal documento gli alfaniani dicono sì a Berlusconi padre nobile del Pdl, ma chiedono comunque primarie per la leadership del partito. L'unità del partito viene sottolineata fin dall'inizio e vengono respinte ipotesi di fughe verso il centro di Casini e Monti. Ma le colombe chiedono un cambiamento radicale dentro il partito: “Riteniamo che le giuste esigenze di democrazia e meritocrazia interna debbano essere soddisfatte senza rinnegare la grande novità del berlusconismo”, recita il documento. "Sì alla destra no al centro" - Insomma, si chiede a Berlusconi di farsi da parte, ma senza rinnegare il suo passato. E ancora: "Noi abbiamo testa, cuore ed entrambi i piedi ben piantati nel centrodestra", si legge nel documento segreto. Sulle future alleanze c'è una black list dettagliata. Gli alfaniani chiudono le porte ad un nuovo centro con Mario Mauro e Gabriele Albertini, ma nemmeno con l'Udc di Cesa e Casini. Ma l'apertura arriva però verso destra: "Siamo totalmente lontani dalle sirene del neocentrismo, da sottolineare il valore di una destra che è uscita dalla dimensione minoritaria e ha scelto di condividere fino in fondo un progetto e una sintesi comuni". Leggi qui il documento Nodo cariche - Nodo fondamentale è quello sull'azzeramento delle cariche già deciso da Berlusconi con il lancio di Forza Italia dopo l'ufficio di presidenza dello scorso 25 ottobre. Gli alfaniani precisano: "E' decisiva l'affermazione di un binomio fondato su Silvio Berlusconi e Angelino Alfano". L'azzeramento "ha il solo scopo di provocare una frattura nel nostro movimento". Poi arriva la professione di fede verso il governo Letta: "Nei primi suoi mesi di attività ha realizzato punti importanti del programma del centrodestra". "Letta deve restare" - Ma mettono un punto fermo: "Noi non accettiamo lezioni da nessuno nella lotta contro l'uso politico della giustizia". Infine arriva un messaggio per i falchi: "Noi crediamo che la stabilità e l'azione di governo siano una risorsa da preservare". E aggiungono: "Lo scontro fine a se stesso finirebbe infatti per marginalizzare il centrodestra, a vantaggio della sinistra. E ci renderebbe estranei a quella famiglia popolare che è la casa dei moderati in Europa".    

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