Luigi Di Maio, reddito di cittadinanza: l'assegno si restringerà se dovessero finire le risorse
Il reddito di cittadinanza non sarà uguale a quello promesso da Luigi Di Maio. Sarà a fisarmonica, ergo se i soldi finiscono, si rifanno i calcoli e tutti prendono meno (pensioni comprese). E' quanto emerge dalla versione ormai praticamente definitiva del decreto legge che istituisce il sussidio anti povertà e l'anticipo pensionistico con Quota 100: "In caso di esaurimento delle risorse (6,11 miliardi nel 2019, 7,75 miliardi nel 2020, 8 miliardi nel 2021, 7,84 miliardi dal 2022, ndr) entro 30 giorni" dalla fine dei soldi si "ristabilisce la compatibilità finanziaria mediante rimodulazione dell'ammontare del beneficio". E contemporaneamente, riporta Repubblica, "nuove domande ed erogazioni sono sospese". Alla ripartenza, tutti prendono meno e chi prima aveva 500 euro al mese potrebbe scendere a 300. Leggi anche: Reddito di cittadinanza, gira la bozza del decreto: toh, danno soldi pure agli immigrati