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Luigi Di Maio, contro-ribaltone: ecco i "responsabili" che salveranno il governo di Lega e M5s

Gino Coala
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Luigi Di Maio non ha motivi per temere che la maggioranza al Senato rischi la sopravvivenza, nonostante i numeri su cui si basa sono risicatissimi, cioè circa quattro senatori. In soccorso del grillino potrebbe infatti intervenire una pattuglia di parlamentari di altri partiti, al momento esterni alla maggioranza, ma poco o per nulla intenzionati a mollare il proprio posto a palazzo Madama. Leggi anche: De Falco cacciato dal M5s, il senatore Ferrara: "Che fine farà, molto presto" Nel M5s possono quindi procedere serenamente con le epurazioni dei dissidenti, come ha già potuto vedere sulla sua pelle Gregorio De Falco. L'aiuto per i grillini non manca, come riporta la Stampa, già dagli ex compagni di partito passati al gruppo misto, come per esempio Carlo Martelli e Maurizio Buccarella, oltre che dai senatori eletti all'estero. La maggioranza si appoggia a 165 senatori, una cifra sempre in bilico, ma destinata a crescere. O almeno questo è il sospetto, vista la sicurezza che ostenta il capogruppo grillino Francesco D'Uva: "Non c'è nessun problema di numeri - riporta la Stampa - Anche al Senato la maggioranza è solida. Tutti devono capire che siamo chiamati a rappresentare in Parlamento le istanze dei citaddini. Abbiamo firmato un contratto di governo". A stare ancor più sereni sono i leghisti, perché il sostegno esterno di Fratelli d'Italia, quando serve, non manca: "In fondo poi - spiega un leghista - il M5s ha espulso due senatori che di fatto erano già fuori e che, realisticamente, continueranno a votare a favore delle misure dei 5 stelle. Mentre noi, sui nostri temi possiamo contare su altri sostegni".

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