Decadenza, Nitto Palma: "La Giunta fermi i lavori, la Severino è irretroattiva"
L'Assemblea dovrà decidere sul voto palese o segreto. Il Pdl insorge: "Le motivazioni del processo sconfessano tutto. La norma è irretroattiva"
"Fermate tutto". Ancora bagarre. La Giunta per il Regolamento riunita al Senato per discutere la proposta di modifica che introdurrebbe il voto palese in Aula per la decadenza di Silvio Berlusconi, si è trasformata nell'ennesimo scontro tra Pd e Pdl. E i lavori sono stati interrotti dopo la relazione introduttiva della pidiellina anna Maria Bernini per consentire la prosecuzione dei lavori dell'Aula del Senato sul decreto Pubblica amministrazione. La data del voto non è stata ancora fissata e le motivazioni della sentenza Mediaset divulgate dalla Corte d'Appello di Milano diventano una freccia nell'arco del Pdl. Gli azzurri in precedenza avevano ottenuto la sospensione dei lavori perché “la corte d'Appello di Milano ha appena detto che l'incandidabilità è una sanzione amministrativa, e pertanto non è retroattiva. Quindi dà ragione a noi e non c'è motivo di andare avanti”, ha spiegato il senatore del Pdl ed ex ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma. Sullo stesso fornte si chiera anche il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta: "La sanzione amministrativa e' irretroattiva motivazioni con le quali la Corte d'Appello di Milano ha ricalcolato l'interdizione dai pubblici uffici del presidente Berlusconi, e' ormai chiaro a tutti come occorra un ulteriore approfondimento sull'applicabilita' della legge Severino", afferma Brunetta. "Lo dicono pure i giudici, è irretroattiva" - "La Corte d'Appello, infatti, tra le righe di una motivazione sconclusionata, come del resto l'intera sentenza, - prosegue - da' ragione, come ha fatto giustamente notare il senatore Nitto Palma, ai dubbi avanzati dal Pdl e che fino a questo momento sono stati del tutto ignorati". E ancora: "La Corte definisce l'incandidabilita' una sanzione amministrativa, con la conseguenza, grazie ad una legge del 1981, della sua irretroattivita'. La legge Severino non e' dunque applicabile irretroattivamente e la Giunta per le elezioni del Senato dovra' prenderne atto disponendo nuove e piu' approfondite sessioni, sino al ricorso, come noi auspichiamo da tempo, alla Corte Costituzionale. Non e' piu' possibile proseguire in modo cosi' frettoloso e superficiale allo stesso tempo, applicando, per la prima volta ad un parlamentare della Repubblica, una legge che di giorno in giorno sta mostrando tutte le sue contraddizioni e i suoi lati oscuri", conclude Brunetta.