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Luigi Di Maio, il 15% dei deputati grillini lo vuole fare fuori. E Roberto Fico...

Matteo Legnani
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Il provvedimento, sul quale era stata messa la fiducia, è passato alla Camera come si dice, con un'ampia maggioranza. Ma l'analisi del voto sul decreto sicurezza mostra una incrinatura che non può non preoccupare l'area "governativa" del movimento 5 Stelle, quella che fa evidentemente capo a Luigi Di Maio e che ha come contraltare il gruppetto di dissidenti "capeggiati" da Roberto Fico in aula e da Alessandro Di Battista dal Sudamerica. Perchè al Dl sicurezza, l'altro giorno, sono mancati, al netto delle assenze e dei parlamentari in "missione" la bellezza di 36 voti grillini. Cioè, un numero assai maggiori di quelli riferibili ai cosiddetti "dissidenti" che sono usciti allo scoperto. Si tratta del 15% dei deputati pentastellati, una sorta di "partito nel partito" dal quale Di Maio dovrà sicuramente guardarsi nelle prossime settimane, che saranno decisive per l'approvazione della legge di Bilancio. E che potrebbero risultare decisivi per "mandare sotto il governo" nel voto su quei provvedimenti in cui già l'M5S si mostra platealmente diviso, come sul Global Compact in tema di immigrazione, che andrà in discussione in parlamento il 22 dicembre. Leggi anche: Luigi Di Maio, M5S nel caos: "Qui dentro è una Bosnia", il crollo nervoso tra i grillini

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