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Pdl, il sondaggio: il partito di Berlusconi vale il 15%

Silvio Berlusconi visto da Benny

Secondo Pagnoncelli gli azzurri guidati dal Cavaliere arrivano al 25%, senza di lui un tracollo. Quanti dubbi su Alfano...

Giulio Bucchi
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E' sempre il Cavaliere il "fattore" del centrodestra. E berlusconiani e diversamente berlusconiani con questi dati dovranno fare i conti, almeno per i prossimi mesi: il "partito personale" di Silvio Berlusconi vale il 16 per cento. Il numero lo ha estratto Nando Pagnoncelli (Ipsos) dai suoi sondaggi, che vedono un Pdl-Forza Italia guidato dall'ex premier al 25%, "di cui il 65% è da considerare l'elettorato personale del Cavaliere". La riflessione la riporta Michele Brambilla su La Stampa, e quel che sta accadendo nel centrodestra la conferma in pieno. Non è un caso se dopo settimane di turbolenze, tensioni, strappi abbozzati e fratture annunciate Angelino Alfano, ministri e "governisti" azzurri siano rientrati alla base, seppellendo (per il momento) l'ascia di guerra. Com'è cambiato l'elettorato Pdl - Certo, ricorda Brambilla, è un Berlusconi elettoralmente in fase calante: dall'apice del 2009 (quando da premier raggiunse un indice di fiducia del 50%), passando per crisi economica e scandali personali e giudiziari, il bacino di aficionados del Cav si è considerevolmente ridotto. "La delusione per i cattivi risultati dell'economia è preponderante", sottolinea Pagnoncelli. Di fatto, nel giro di 4 anni il Pdl ha dimezzato i propri voti, prendendone 7,3 milioni e perdendone 6,3, soprattutto nel ceto produttivo e tra i giovani (dato comune al Pd), diminuendo anche il proprio consenso tra le donne. Resta uno zoccolo duro, decisamente popolare: secondo Ipsos, il 68% dell'elettorato azzurro ha la licenza elementare, media o nessun titolo di studio. Quanto vale Alfano? - Il guaio del Pdl è che senza Berlusconi non ci sono garanzie. Un anno fa un Pdl con il Cav fuori dalla politica valeva poco più del 12 per cento. E anche ipotizzando una scissione, l'ala dei "moderati" composta da Alfano, Quagliariello & Co. rischierebbe un magro bottino. Forse non l'8% rimediato a febbraio dal duo Monti-Casini, di sicuro non molto di più. Resta l'incognita dell'erede di Silvio. Se sarà la figlia Marina (lei ha smentito ancora), sarà una decisione solo del papà.  

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